Attualità

A Petralia Sottana si rievoca l’antico corteo nuziale e il Ballo Pantomima della Cordella

La domenica subito dopo il ferragosto a Petralia Sottana da oltre 70 anni si celebra la rievocazione dell’antico corteo nuziale e il Ballo Pantomima della Cordella.

Il Ballo Pantomima della Cordella si celebra ogni anno a Petralia Sottana, in occasione dell’ Antico Corteo Nuziale (rievocazione del corteo contadino a cavallo che si svolgeva in occasione dei matrimoni), la prima domenica dopo ferragosto. Il ballo è inserito a pieno titolo nel REI, Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia secondo le direttive dettate dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’UNESCO. La manifestazione è preceduta dal corteo a cavallo comprendente i diversi figuranti (suocera, damigelle, contadini) dall’inizio del corso Paolo Agliata, l’ottocentesca arteria viaria del paese ricca di chiese e palazzi nobiliari. In seguito avverrà la benedizione degli sposi presso la Chiesa Madre Maria SS.ma Assunta nella quale verrà intonato il sacro e tradizionale canto di ringraziamento per il buon raccolto, accompagnato dal prezioso organo seicentesco. Infine l’esecuzione del Ballo presso il Campo Sportivo Comunale in cui dodici coppie disposte in cerchio sull’aia, al suono della tarantella, intrecceranno ventiquattro nastri (curdeddi) di diverso colore, pendenti dalla pertica sormontata da un mazzo di spighe, simboleggiante il mito di Cerere, dea delle messi.

Il gruppo è composto non solo dai ballerini e dai musici, ma anche dal Bastoniere che dà le dovute direttive da rispettare per eseguire la danza correttamente e dal Pater Familias che richiama i ballerini alla devota preghiera di ringraziamento per il buon raccolto e incita a ballare con allegria e vivacità. E’ proprio lui che dà l’inizio alla pantomima del ballo grazie ad una preghiera che recita seguito dai ballerini: “Rigina di lu cielu, Madunnuzza di l’Atu nui ti ringraziamu pi lu pani chi n’ha datu e viditi com’è ‘ngranatu, viva Gesù Sacramintatu e lodamu e ringraziamu ogni momentu lu Santissimu e Divinissimu Sacramentu”. Come possiamo notare anche nelle parole della preghiera iniziale ci sono chiari riferimenti al grano sia come spiga ricca di chicchi sia come pane.  Il ballo consiste nell’eseguire quattro figure – danze grazie alle quali si creano diversi intrecci sulla pertica, simili alle tessiture del telaio: la prima simboleggia la primavera, la seconda l’estate, la terza l’autunno e la quarta, chiamata “ u paraccu” proprio perché ricorda un ombrello, l’inverno. Si crea, quindi, un legame tra le stagioni ed il ciclo del grano quindi alla figura dell’autunno si collega la semina, a quella dell’inverno il germogliamento, a quella della primavera la levatura e fioritura del germoglio e a quella dell’estate la spigatura e la raccolta.

Le dodici coppie rappresentano i dodici mesi dell’anno o le costellazioni che ruotano attorno al sole, autore della fecondità agreste e della vita. Il luogo che ospita l’evento, particolarmente panoramico, è dotato di spalti per ospitare i tanti spettatori e ha una veduta panoramica sul Santuario della Madonna dell’Alto a cui la danza è dedicata. Per l’organizzazione il comune coinvolgerà le associazioni locali, storicamente impegnate nella rievocazione, e professionisti dei settori necessari all’organizzazione. Il valore culturale della manifestazione si basa sulla riproposizione di radicate tradizioni culturali registrate da documentazioni etnografiche solide e sulla valorizzazione del patrimonio etno-musicale: già, nel 1954, lo statunitense Alan Lomax e l’etnomusicologo Diego Carpitella registrarono, infatti, le melodie del primo compositore dei brani della Cordella, Francesco Genzone, per una importante ricerca commissionata dalla Columbia World Library and Primitive Music. La manifestazione, in tal senso, prima di essere un attrattore turistico consolidato nel tempo, è un veicolo per il rafforzamento e la perpetuazione di una identità storica, per l’accrescimento della coesione di una comunità e per la promozione di antiche pratiche artigianali che affondano le loro radici nella tradizione.

redazione

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