Sport

Giro podistico internazionale di Castelbuono, Castiglia: “avanti tutta, ma serve programmazione”

Soddisfatto per come sia andata l’edizione numero 98 del Giro podistico Internazionale di Castelbuono, Antonio Castiglia presidente della società organizzatrice, traccia un breve bilancio della manifestazione, guarda all’edizione del centenario e lancia l’ennesimo appello alle istituzioni.

Ad una settimana dal Giro podistico Internazionale di Castelbuono, abbiamo incontrato Antonio Castiglia, presidente del Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese, la società organizzatrice. L’adrenalina è ancora tanta, così come la voglia di fare e l’esigenza di mettersi subito al lavoro per l’edizione numero 99. All’orizzonte c’è l’edizione del centenario (2026) che, a detta degli stessi organizzatori, sarà un evento nell’evento. Ma per fare ciò, il Giro ha bisogno di un’adeguata ed attenta programmazione e per questo Castiglia chiama tutti a sé, dai suoi ragazzi, alla gente, dalla cittadina madonita, passando per le istituzioni. “Il Giro è patrimonio di tutti, lo si ripete da sempre e per questo motivo, tutti dobbiamo contribuire a farlo crescere”.

Anche quest’anno, grazie alle istituzioni pubbliche in primis il Comune di Castelbuono, l’Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo, l’Assessorato ai beni Culturali, Città Metropolitana  di Palermo e ai nostri sponsor privati, siamo riusciti ad organizzare nel migliore dei modi la 98esima edizione del Giro podistico, frutto di un intero ed intenso anno di duro lavoro da parte di tutti noi”. Conclusa una edizione, immediatamente dopo ci si mette al lavoro per la quella successiva. La priorità assoluta è quella di migliorarsi sempre,   consolidare quanto di positivo si è fatto, analizzando e correggendo quegli errori che inevitabilmente si possono fare.

Nella mente c’è l’edizione numero cento, che sarà celebrata nel 2026:

“Siamo sempre più vicini all’importante traguardo della 100a edizione; è sicuramente un vero “record” nel suo genere e il Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese, da me guidato, è orgoglioso ed entusiasta di poter arrivare a spegnere le 100 candeline. La macchina organizzativa è già in moto. Abbiamo già messo a fuoco tutta una serie di attività e progetti da mettere in atto nel 2026, tutto passo dopo passo”.

La forza della società organizzatrice è il gruppo, la sua coesione, lo è stato sin dall’inizio della vostra avventura:

“Il gruppo è costituito da giovani, studenti universitari, operai, impiegati e pensionati che dedicano il loro tempo libero alla realizzazione e alla buona riuscita dell’ evento e che con il loro entusiasmo ed impegno ci spingono a fare sempre di più e meglio.

Ma è il Giro che merita tutto questo. Lo merita il paese, lo meritano gli sportivi che incitano gli atleti lungo tutto il percorso, lo meritano gli organizzatori del passato e coloro i quali lo hanno portato avanti nel tempo, contribuendo a farlo crescere; lo merita lo sport con tutto quello che rappresenta, lo merita la storia perché il Giro è anche storia e cultura, ed ancor di più, lo meritano tutti quegli atleti che hanno calpestato nel corso di questi anni il difficile percorso della “cursa i Sant’Anna” e quelli che lo calpesteranno negli anni a venire”.

Archiviata l’edizione numero 98, da dove si riparte:

“Ripartiamo dalla necessità di avere un maggiore coinvolgimento e interesse da parte dei partner istituzionali ai quali torniamo a chiedere, l’inserimento del Giro nel calendario ufficiale delle manifestazioni ed eventi di grande richiamo turistico e sportivo; la sua inclusione tra gli eventi di rilevanza nazionale ed internazionale e ancora l’attribuzione del carattere culturale e storico per la sua ultracentenaria esistenza.

C’è bisogno di programmazione e di farlo per tempo. Ognuno faccia la sua parte, noi faremo e continuiamo a fare la nostra, aspettando l’edizione numero 100 quella della festa e si spera della definitiva consacrazione del Giro podistico Internazionale di Castelbuono.”

redazione

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