Nell’ambito della rassegna “Himeralegge, Incontri letterari con gli Autori” promosso dal Parco Archeologico di Himera, Solunto e lato in collaborazione con diverse associazioni del territorio, si terrà mercoledì 31 luglio 2024 alle ore 18,30 presso il sito di Himera S.S. 113, Buonfornello Km 206 nel territorio di Termini Imerese la presentazione del libro di Cesare Capitti “La Città disumanizzata. Rigenerare l’umanità nel mondo angosciato dalla pandemia e dalle guerre” (Casa editrice Don Lorenzo Milani). Dopo i saluti del Direttore del Parco Domenico Targia e delle autorità del territorio è previsto l’intervento di Roberto Tedesco, di Alfonso Lo Cascio e di Marcello Panzarella. Letture a cura di Salvina Cimino. Nell’occasione saranno presentati, da Elena Mango dell’Università Svizzera di Berna, i nuovi risultati della 13^ campagna di scavo archeologico. Ingresso Gratuito Al termine è prevista la degustazioni di prodotti tipici locali e di vini.

Il libro. La città in quanto contenitore di ri­sorse umane, di storia, di me­moria, monumenti risente di una serie di cri­si strutturali per effetto di una serie di trasformazioni delle dinamiche so­ciali, e per l’avvicendarsi nei secoli di alcune crisi pandemiche, al punto che assistiamo alla rottura e dissolu­zione di ogni legame e alla de­composizione dei luoghi e del tempo della città. Gli attuali ed efferati con­flitti tra la Russi e l’U­craina, tra Israe­le e la Palestina  hanno svelato tutte le fragilità del mondo globalizzato, ha piegato le grandi potenze della terra, ha smascherato le false pro­messe della grande corsa dei cittadi­ni al capitalismo a danno delle eco­no­mie dei paesi emergenti e dell’an­tico continente. Le città nonostante la crisi pandemica e delle guerre in corso resta sem­pre ed in ogni caso una comunità di una umanità, che vi­ve in con­sonanza col tempo e nel tempo. Sarà proprio l’umanità reden­ta che mediante la sua ripresa e pre­senza consentirà la sopravvi­venza delle metropoli, delle città di piccole e medie dimensioni, che in assenza di umanità sono destinate a sparire definitivamen­te. La cultura, la bellez­za, il de­coro e l’armonia, sono ele­menti fondamentali che concorrono alla formazione dell’individuo sul pia­no intellettuale e morale e all’ac­quisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società e nella città. C’è bisogno di cultura, di arte, di bellezza, de­coro e armonia in quanto concor­rono al nutrimento ma­teriale e spirituale dell’umanità. Nell’attua­le mondo ferito dalle guerre Ste­fano Massini ha sostenuto che “il primo vaccino di cui l’umanità ha bi­sogno” è la bellezza ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che l’uomo sta vivendo e sperimen­tando non sia vissuto esclusivamen­te in modo distrutti­vo ma in modo co­struttivo. Si tratta di riappropriarsi della con­sapevolezza di poter co­struire una speranza condivisa per la ri­nascita di un nuovo umanesimo, in grado di restituire alla colletti­vità un volto e un luogo migliore dentro il quale possano svilup­parsi in pienez­za, bellezza, veri­tà, bontà e relazioni umane.

Cesare Capitti architetto, è stato Dirigente Capo Servizio del Di­partimento di Urbanistica dell’Asses­sorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia­na dal 1978 al 2010. Componente del Consiglio regionale dell’Urbani­stica (CRU) dal 1994 al 2007, in atto compo­nente dell’osservatorio dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Cultore del Settore ICAR 21 Ur­banistica, presso l’Università de­gli Studi di Palermo. Ha svolto attività di docente presso il Di­partimento di ar­chitettura e inge­gneria dell’UNIPA. Autore di di­verse pubblicazioni “Governo del territorio e dottrina so­ciale della Chiesa in architettura, ur­banisti­ca, ambiente e territorio (2012 Quanat editore) La città della spe­ranza” (2016 Qanat editore), “Città e periferia” (2020 Maurfix edizioni).