Mi ha girato un amico il comunicato stampa della squadra di calcio di Geraci in cui ci dicono che la squadra del Geraci non parteciperà al prossimo campionato calcistico di Eccellenza. I motivi scaturiscono dalla valutazione, delle difficoltà logistiche ed altri fattori rilevanti assai pesanti che per una piccola comunità come Geraci non ci sono più le condizioni necessarie per affrontare il campionato in modo adeguato. Pertanto, si prenderanno una pausa per riorganizzare e ritornare sulla scena calcistica chissà quando.
A mio parere è un comunicato scritto correttamente ma l’amarezza che crea in ognuno di noi che amiamo il calcio, ma anche a tutta la collettività, è forte.Qualcuno con cui dialogo senza riserva e con tanta umiltà, mi da delle dritte sul parere dei tanti della società, che avrebbero voluto continuare, anche ad integrare con somme, dai 40 ai 50 mila euro che sarebbero serviti con altri 20 mila di sponsor, per affrontare il campionato. Penso che con questa decisione si scriverà una pagina triste nel nostro Borgo che ci rimarrà dentro in ognuno di noi per molto tempo.
Non sappiamo altro, ma è certo che quello che ci è stato comunicato ci intristisce, ci sconforta da un punto di vista sociale e culturale.Il calcio è un motore trainante per la collettività. Per cui è difficile riprendere il nuovo cammino, conoscendo le sorti in cui ci hanno lasciati. L’immagine di una collettività è stata penalizzata e per il futuro sarà difficile ripetere un’esperienza di tanto valore.
C’eravamo illusi, avevamo provato il piacere, vano dell’illusione, ma tutto è venuto meno. Avevamo persino catalogato questa bella esperienza del calcio geracese, come una “bella esperienza” e a dire che persino avevamo catalogati i nostri dirigenti tra le persone che avrebbero portato lustro e sapienza nel futuro prossimo al nostro Borgo.
Giacomo Miriana