Sabato 15 giugno alle ore 10.30, presso la Biblioteca “Ludovico II de Torres” di Monreale, il Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo restituirà 9 libri di grande valore storico e culturale, risalenti al XVI secolo e trafugati negli anni ‘80 del secolo scorso.
Alla cerimonia di restituzione saranno presenti:
L’esito positivo dell’attività d’indagine è il frutto del coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo e della costante collaborazione esistente tra il Nucleo Carabinieri TPC di Palermo e la Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, che aveva già condotto, nel 2023, al recupero dal “Getty Research Institute” di altre 61 cinquecentine.
Le 9 cinquecentine, oggetto di furti avvenuti negli anni ’80 all’interno della predetta Biblioteca, sono state individuate dai Carabinieri per l’Arte sui siti web, durante il monitoraggio quotidiano dei siti internet.
Gli ulteriori approfondimenti, sviluppati mediante la collaborazione dell’Arma territoriale, certificavano che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della locale Soprintendenza non aveva mai rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione dei beni librari. A seguito della Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili dell’Università “U.C.L.A.” di Los Angeles riconoscevano la validità della rivendicazione e restituivano spontaneamente i libri.
Alcune cinquecentine costituiscono delle vere e proprie rarità, mentre altre sono esemplari unici al mondo, relativi alla Battaglia di Lepanto, quali:
Riguardo alle descrizioni dei libri restituiti, la stessa “U.C.L.A.” indicava, in quasi tutte le note di catalogazione, elementi che riconducono all’Arcivescovo Ludovico II De Torres di Monreale, quali le manoscritture apposte sul frontespizio di ogni esemplare e similari che tuttora si trovano nei libri custoditi presso la biblioteca monrealese.
Tali contrassegni si trovano riportati esclusivamente sulle migliaia di libri che il Cardinale portò da Roma a Monreale, contrassegnati con la propria firma, accompagnati da una Bolla Pontificia di Papa Clemente VIII del 22 gennaio 1593, che stabiliva l’inalienabilità a pena di scomunica latae sententiae (ossia la pena del diritto canonico, cui si incorre per il fatto stesso di averlo trasgredito) per chiunque avesse sottratto un libro, anche se con l’intento di prenderlo in prestito o per poco tempo o se ne fosse appropriato a qualsiasi titolo.
La Bolla Pontificia può essere ancora letta nell’epigrafe marmorea posta accanto all’ingresso della Biblioteca.
Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della cultura e gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande del mondo con oltre 1,4 milioni di files relativi a beni da ricercare.
La collaborazione sinergica tra il Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, l’Arma territoriale e le Istituzioni civili e religiose ha permesso, ancora una volta, la restituzione alla collettività di quelle opere che ne costituiscono l’identità locale.
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