Disattese le aspettative degli agricoltori siciliani.Nella sede dell’assessorato agricoltura, si è tenuto l’ennesimo tavolo tecnico a cui hanno partecipato gli agricoltori dei presidi di bivio Gulfa, Dittaino e dei comitati spontanei delle basse Madonie e valle del torto e dei Nebrodi. A presiedere il confronto alcuni funzionari, in assenza delle figure politiche di riferimento ( Presidente della Regione con delega all’agricoltura ad interim).
Considerando ormai acclarato lo stato fallimentare di migliaia di aziende sia agricole che zootecniche , prive di risorse di ogni genere e stremate anche dalla siccità che ha colpito tutto il territorio siciliano, nonostante mesi di protesta, confronti istituzionali e le soluzioni illustrate nel “documento unico regionale” con il quale i comitati spontanei uniti esponevano le loro rivendicazioni, consegnato alla Presidenza della regione giorno 20 marzo al termine della manifestazione tenutasi davanti al palazzo d’Orleans ma molto poco o quasi nulla si è riusciti ad ottenere, spegnendo l’entusiasmo e la disponibilità degli agricoltori prodotti dal costante confronto e dal clima di collaborazione costruito con gli organi istituzionali, speranzosi che il tutto avrebbe portato in tempi brevi all’approvazione di provvedimenti efficaci per attenuare le prime difficoltà e i disagi del momento.
Consapevoli che, la concreta azione per affrontare nella sua interezza la crisi agricola fosse passata dall’approvazione della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale del 6 maggio scorso, nonché durante la seduta odierna, avendo elaborato l’inconsistenza, sia nella tempistica, che nei contenuti, dei provvedimenti regionali, che dello stato di emergenza e nel decreto agricoltura privo di ingenti e imminenti risorse da destinare urgentemente alle aziende ormai al collasso, nella completa assenza di un reale impegno e sostegno della classe politica siciliana e nazionale che, ha del tutto abbandonato al loro destino tutto il comparto agricolo siciliano, principale fattore economico regionale che ne determina piu del 50% del pil. I rappresentanti dei comitati e presidi presenti, nel condividere la scelta di sospendere il tavolo tecnico istituzionale permanente, comunicano ufficialmente il ritorno alla protesta.