Attualità

I (34) “Biviratura” monumentali di Geraci Siculo

La Sicilia, con la dominazione araba, ha ereditato la “cultura dell’acqua” di cui gli arabi sono stati i più grandi “maestri”. Lavatoi, fontane, abbeveratoi, molti anche di pregevole fattura, si trovano in ogni angolo della Sicilia sia all’ interno, sia all’ esterno dei centri abitati e, in particolare, nelle zone rurali dove, quasi sempre, costituiva l’ unica risorsa idrica disponibile. Giacomo Miriana, sempre in prima linea per “celebrare” la sua Geraci, in questa sua pregevole opera “Biviratura Monumenti della Storia Borgo di Geraci” ha confezionato una formidabile ricerca attingendo all’ immenso Edificio della Memoria che ci porta a rivisitare luoghi, opere, paesaggi che costituiscono la Storia del nostro passato più genuino e la cui conservazione deve diventare un “impegno civico” fa tramandare alle future generazioni.

Ing. Luigi Cannella

Ringrazio chi ha voluto darmi una mano per la ricerca dei luoghi, dove si trovano “i Biviratura”, recuperando una notevole memoria storica che sono disseminati nel nostro territorio. Percorrere le trazzere, viottoli e quanto altro per raggiungere i “biviratura” è stato non tanto facile, in quanto i percorsi spesso rimangono un po’ disastrati. Ma la tanta voglia che ci accomuna per dare luce a qualcosa che fa parte della nostra storia, ci ha fatto insistere affinché si raggiungesse l’obiettivo, che è quello di far conoscere una parte della nostra storia. I “biviraturi”, hanno contribuito e favorito lo sviluppo sociale ed economico della nostra comunità, rappresentano la memoria storica della nostra collettività. Sono monumenti della nostra cultura rurale ma anche sociale. Mantenere la loro funzionalità, significa rafforzare la loro storia, la nostra storia per meglio trasferirla alle nuove generazioni.

Inoltre sono l’espressione di una cultura povera ad uso per l’abbeveraggio degli animali, ma anche punto di approvvigionamento idrico. Con la loro presenza nel nostro territorio, lasciano una traccia non indifferente, che si identificano con la loro propria identità.Il nostro territorio, vasto si estende prevalentemente su alture, montagne che raggiungono anche i 1.500 mt.Prevalentemente sono terreni poco coltivabili, la loro conformazione strutturale agricola è destinata prevalentemente a pascolo.

Per favorire la necessità delle attività agraria e non solo, “i biviratura” sono stati realizzati nel tempo in forma condivisa tra la collettività e gli organi preposti alla loro realizzazione. In tal senso i biviratura sono nati per soddisfare le necessità ed i bisogni legati al mondo agro-pastorale e gli usi domestici, utilizzando spesso i materiali che venivano reperiti sul luogo stesso, in particolare le pietre, la terra etc. per l’utilizzo delle risorse idriche presenti nei luoghi.

L’aspetto architettonico di “biviratura” rurali sono fatte con spontaneità e facile da realizzare che lasciano importanti tracce storiche, che si individuano nell’ambito del territorio comunale. L’economia del nostro paese era fondata nel passato principalmente sul settore agricolo pastorale, produzione di ortaggi, che venivano forniti anche i paesi limitrofi, trasportati a dorso di muli, asini etc. Ma soprattutto vi era una grande produzione di prodotti caseari, basata sulla trasformazione del latte. Si precisa che fino agli anni 50, si contavano nel nostro paese oltre 5000 capi bovini, più tutti gli equini e caprini.

L’economia veniva retta anche degli artigiani distinti nei lavori artigianali pregevoli. Maestri d’arte e di saggezza “una vera aristocrazia del lavoro” che riuscivano a formare tanti giovani ed avviarli alle attività produttive di grande pregio. Realizzavano anche attrezzi che venivano utilizzati per l’agricoltura e la pastorizia.Per quanto riguarda i biviratura comunali rappresentano un importante segno della memoria storia del nostro paese e rappresentano monumenti della nostra cultura rutale.

Mi è sembrato fondamentale l’importanza del recupero degli elementi di architettura rurale evidenziandoli, attraverso le immagini perché oltre a mantenere la loro funzione di approvvigionamento storica, con una buona propaganda potrebbero essere motivo di richiamo turistico rurale.Quindi non solo come punti di incontro di comitive, ma anche la creazione di possibili itinerari per conoscere il nostro territorio, per tutti quelli che amano la natura ed ambiente ancora incontaminati, offrendo anche dalla nostra montagna una vista mozzafiato, ma anche un ritorno alla natura, alla ricerca della serenità.

La montagna con tante iniziative mirate per conoscerla da parte dei turisti, ha la necessità di non essere lasciata da sola, desidera compagnia e tante presenze per farsi ammirare.Della nostra montagna ho sentito dire che esistono tante sorgive che alimentano la popolazione.Da più visite da me fatte e trascorse intere giornate per godermi dei benefici che la stessa montagna offre, mi sono accorto inoltre che tanti ruscelli, “lavinara e piccoli impluvi” di acqua affiorante si perdano inutilmente.Ho anche visitato il nostro laghetto di alta montagna realizzato da decina di anni fa, con l’amministrazione Piscitello e Spallina.Ho notato che ancora oggi rimane non utilizzato, nella sua intera capienza perché mi dicono non riesce a tenere l’acqua che confluisce costantemente nell’invaso.

Non riuscire a ripristinare l’invaso che è stato costruito con tanti sacrifici, impegni etc. da parte degli Amministratori, del passato molto attenti per non fare disperdere l’acqua menzionata è un peccato.Penso che non esistano ragioni valide affinché non venga ripristinato una volta per tutte ed utilizzato al meglio per le necessità della comunità.

È inoltre urgente ed indifferibile ripristinare alcune “biviratura” che versano in uno stato precario. Ad esempio penso a quello di Pietra Giordana, che ha i ferri dell’armatura scoperti, anche pericolosi.Ma non è meno urgente l’intervento alla “biviratura” di “Rainò” ed altri che non sottolineo ma evidenziati nelle foto.Opera d’arte, quasi tutte in pietra, la cui lavorazione delle pietre fa emergere scrigni d’arte artigianale, frutto di lavoro delle maestrie degli scalpellini, ma che sono ridotti un po’ male. Il mio modesto parere è quello che con la trascuratezza delle opere descritte come si evince dalle foto si rischia di offendere il lavoro, i valori dell’uomo che li ha concepiti e realizzati nel tempo, pregiudicando anche la loro esistenza e soprattutto il loro futuro.

Il ripristino, il loro consolidamento la tutela, la salvaguardia del patrimonio comunale, di interesse collettivo è un dovere.Se si lasciano così come li ho visti, sottoposti al logorio del tempo, quasi in abbandono, si rischia a breve di vanificare e distruggere il nostro passato con tutta la loro storia.Dell’acqua tutti ne parlano, in tv, sulla stampa in quanto è un elemento essenziale per lo sviluppo ed il sostentamento della vita.

È una importante ed essenziale sostanza per la vita dell’uomo. È altresì la base di tutte le forme di vita. È una componente fondamentale della salute del nostro organismo. Sulla proprietà dell’acqua potremmo parlare tanto. Uno dei due capanni per la pratica dello Birdwatching (osservazione degli uccelli) del piano C.da Pietragiordana è caduto e giace a terra. Se non si provvede con la massima urgenza, anche il secondo farà la stessa fine.

La memoria è parte montante e fondante di un paese, è un dovere farla emergere e tenerla viva. La stessa memoria bisogna tutelarla, preservarla, recuperarla per quanto possibile, mettendo in evidenza la nostra storia originaria, ambientale, che va diffusa, trasferita e tramandata come detto prima alle nuove generazioni.

I concetti riferiti sono stati altre volte riproposti. Sono certo che gli Amministratori Comunali, gradiranno il mio suggerimento e sapranno valorizzare al meglio le iniziative proposte. Sono certo inoltre che si avranno riscontri inaspettati e risultati soddisfacenti per l’intera collettività.Le mie sono sempre delle considerazioni, delle riflessioni, delle indicazioni con spirito collaborativo, dettate dal mio profondo sentimento di attaccamento al Borgo Geraci, lontano dalle critiche sterili, che non porterebbero da nessuna parte.

Giacomo Miriana

Ecco l’elenco completo:

1Biviratura C.da Cava realizzata nel 1997 dallo Scalpellino Maggio Rosario
2Biviratura Santissima Trinità
3Stagno Gorgonero C.da Pietra Giordano
4Biviratura Roccafumata C.da Roccafumata
5Biviratura Bifolchi C.da Bifolchi
6Biviratura Stazzuna C.da Margi Stazzuna
7Biviratura Cavolino C.da Cavolino
8Biviratura Rainò C.da Rainò
9Laghetto collinare C.da Fiduccia
10Biviratura Fontana di Pintuorno C.da Mulinello
11Biviratura Acqua di Pietro C.da Abate
12Biviratura Acqua Nocella C.da San Callisto
13Biviratura Villetta San Bartolo
14Biviratura Scivu di Donnatresi C.da S. Callisto
15Biviratura Ponte Cava C.da Ponte Cava
16Biviratura Bifolchi C.da Bifolchi
17Biviratura Piano Canale C.da Trinità
18Biviratura San Giovanni C.da San Giovanni
19Biviratura Acquacella C.da Abate
20Biviratura Casa Nova C.da Casanova
21Biviratura Piano Latte C.da Piano Latte
22Biviratura Muntunari C.da Piano Parrino
23Biviratura Fontana Fridda C.da Fontana Fridda
24Biviratura D’Aguara C.da D’Aguara
25Biviratura Fiduccia C.da Fiduccia
26Biviratura Fontana Renedì C.da Renedì
27Biviratura Pietra Giordana C.da Pieragiordana
28Biviratura Paparutti C.da Paparutti
29Biviratura Scivu Di Miccio C.da Miccio
30Biviratura Piano Dirà C.da Piano Dirà
31Biviratura Piscicuocu Bosco Sughero Favarotta
32Biviratura Fontanelle C.da San Piero
33Biviratura Piano Ferra C.da Bosco Sughero
34Biviratura da Vucciria C.da Vitt. Emanuele
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Redazione

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