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Il cavallo siciliano ottiene il riconoscimento di “razza”

Il cavallo siciliano è ufficialmente una razza a limitata diffusione. Ad attribuire il “titolo”, che ne attesta, a livello giuridico, lo stato di lignaggio è il ministero dell’Agricoltura, sovranità Alimentare e Foreste che, con decreto dello scorso 28 febbraio, riconosce il cavallo siciliano quale razza inserita nel Programma genetico per la conservazione delle razze equine ed asinine italiane a limitata diffusione, affidandone la gestione all’Anareai (Associazione nazionale allevatori delle razze equine e asinine italiane).

Un successo made in Sicily, che verrà raccontato venerdì 5 aprile, alle ore 10, nella sala convegni dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, in via Vittorio Emanuele 508, alla presenza del presidente della regione Siciliana, Renato Schifani e dell’assessore dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Luca Sammartino.

Il ruolo dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia è centrale: l’ente, infatti, ha fattivamente contribuito alla causa, compiendo, negli anni, alcuni passi propedeutici alla presentazione di un Programma genetico del cavallo siciliano, sostenendo le istanze del territorio, in particolare dell’Aracsi (Associazione regionale allevatori del cavallo siciliano).

Alla base del prestigioso riconoscimento c’è un lavoro certosino di censimento, studio, monitoraggio e conservazione di caratteristiche fenotipiche e di caratterizzazione genetica della razza secondo gli standard normativi: attività che hanno coinvolto istituzioni regionali Siciliane, Università locali e l’Aracsi.

Tra queste iniziative si inserisce il progetto di “Recupero, Conservazione e Caratterizzazione delle Risorse Genetiche equine ed asinine siciliane”, avviato nel 2022 e ancora in fase di svolgimento, realizzato nell’ambito della misura 10.2.b (Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura) del Piano di Sviluppo Rurale per la Sicilia 2014-2022, che coinvolge, nello specifico, il

Dipartimento  Di3A dell’Università di Catania per la caratterizzazione genetica e il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, per la  caratterizzazione morfologica.

Per l’occasione, oltre alla presentazione della razza del cavallo siciliano, si forniranno cenni sulle attività progettuali mirate allo sviluppo di un Piano di conservazione per le razze riconosciute (cavallo Purosangue Orientale, cavallo Sanfratellano, asino Ragusano e asino Pantesco) e un Piano di caratterizzazione per i Tipi genetici autoctoni (Tga) Asino Grigio Siciliano e Cavallo Siciliano, il cui riconoscimento è appena avvenuto.

Nell’ambito del progetto si realizzerà una Banca per la conservazione del seme degli stalloni oggetto dell’indagine, tra i quali il cavallo siciliano.

redazione

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