Territorio

Servizio mensa, protestano i vigili del fuoco. “Cibo scadente, porzioni sempre più ristrette, nessuna possibilità di scelta”

Mensa scadente, protestano i vigili del fuoco. Tutte le sigle al completo hanno scritto una nota al comandante dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio in cui raccolgono le lamentele del personale sulla scarsa qualità e quantità del cibo fornito a pranzo e cena e sulla possibilità di scelta delle portate, che è andata diminuendo nel tempo. A firmare la nota sono i rappresentanti aziendali di Conapo, Fns Cisl, Uilpa,  Fp Cgil Vvf,  Confsal, Usb, Federdistat.

 Le lamentele continue arrivano a proposito dei pasti distribuiti nella mensa della sede centrale e della sede aereoportuale. Al comandante si chiede un intervento presso il ministero. L’amministrazione ha annunciato l’intenzione di convocare i rappresentanti dei vigili del fuoco la prossima settimana per discutere del problema.  

“Ricordiamo che le varie circolari ministeriali impongono un’attenzione pressante sull’alimentazione, che non può prescindere dall’assicurare un servizio ottimale rispondente alle peculiarità del Corpo Nazionale, migliorativo rispetto al passato e privilegiando gli aspetti qualitativi, con particolare riferimento alla cultura e all’igiene dell’alimentazione – scrivono i rappresentanti dei vigili del fuoco di Conapo, Fns Cisl, Uilpa,  Fp Cgil Vvf,  Confsal, Usb, Federdistat – Tenuto conto che il giusto reintegro calorico è garanzia di una migliore efficienza fisica, oltre che garanzia della salute per tutto il personale, e visto il protrarsi di tale situazione, chiediamo un intervento immediato da parte dell’amministrazione, al fine di ripristinare quanto previsto dal contratto siglato con la ditta appaltatrice”.

La richiesta è di ripristinare almeno “condizioni minime di fruizione”. Se non arriveranno risposte soddisfacenti, i pompieri sono pronti a indire azioni di protesta.  La situazione è degenerata da un paio d’anni, in periodo Covid, a seguito di gare d’appalto sempre più al ribasso, dei rincari delle materie prime, di ritocchi chiesti sull’appalto e non ottenuti.

“Nessuno pretende un pranzo o una cena ad alti livelli, ma almeno dopo 12 ore di servizio la possibilità di un buon panino e prosciutto. Prima portavano un prosciutto di uno dei marchi storici, ora viene servito un prosciutto senza etichetta, di qualità sempre più scadente – spiega Gigi Amato, rappresentante aziendale della Fp Cgil Vvff –  Molti colleghi del settore operativo mangiano spesso riso in bianco con tonno in scatola, per stare più leggeri. Ma anche per il tonno si è passati a una scelta di  confezioni di tonno meno note in commercio che, scansionando i prodotti con l’applicazione per verificare i valori nutrizionali, risultano di pessima qualità. E oltre alla qualità, si risparmia sulla quantità delle porzioni, che è diminuita nei primi, nei secondi e nei contorni, e sulla possibilità di scelta. Prima si poteva scegliere tra quattro tipi di frutta e lo yogurt, ora solo arance e mandarini, e niente più banane e mele, prendono solo quello che costa meno. Non c’è sera che non venga denunciato un disservizio. Chi non riesce a cenare perché impegnato nel soccorso tecnico urgente, trova nel sacchetto quello che è rimasto. L’altro ieri sera, ad esempio, chi è rientrato dopo cena, quando la mensa era già chiusa, ha trovato solo sofficini”.  

redazione

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