Il Sindaco di Isnello, Marcello Catanzaro, ha comunicato sulle pagine di MadonieLive la nascita di un nuovo gruppo consiliare, il terzo, che lo fa sentire “finalmente fiducioso che si possa intraprendere un percorso di confronto ma anche dialogo allargato, che vada oltre i confini della maggioranza.”
Anzitutto ci sarebbe da chiedersi come mai è il Sindaco a commentare il “cambio di scenario politico in Consiglio Comunale” e non il Presidente del Consiglio. Sì, perché effettivamente nei giorni scorsi è nato un nuovo gruppo consiliare, ma è nato grazie ad un “aggiustamento” del Regolamento del Consiglio Comunale. Un aggiustamento che consente al singolo consigliere di diventare “gruppo” e quindi capogruppo (di sé stesso?), con un’interpretazione molta elastica, per usare un eufemismo, dello Statuto Comunale che dice che per formare un gruppo ci vogliono almeno due consiglieri. Proposta di delibera firmata dal Sindaco e votata da tutti i consiglieri di maggioranza. E si capisce, le novità piacciono a tutti e poi il profumo di indipendenza e l’autonomia di pensiero sono molto apprezzati in Consiglio Comunale a Isnello.
In ogni caso la buona notizia, a detta del Sindaco, è che adesso, con la nascita del terzo gruppo ci potrà essere finalmente un “confronto e un dialogo allargato”. Se finora non è stato possibile evidentemente sarà colpa dei consiglieri di minoranza, brutti, sporchi e cattivi, o almeno così immaginerà il lettore.
Ma veniamo ai fatti. Cos’è il Consiglio Comunale del quale si sono cambiate le regole qualche giorno fa? Lo si può intuire leggendo la dichiarazione allegata agli atti nel consiglio del 28 dicembre dai consiglieri di minoranza Gianpiero Caldarella e Filippo Alfonso: “Un Consiglio, non dimentichiamolo, che da un anno e mezzo non ha ancora istituito nessuna Commissione (compresa quella che dovrebbe occuparsi di modificare i regolamenti), un Consiglio all’interno del quale non è stata mai convocata la conferenza dei capogruppo. Un Consiglio che si riunisce con una frequenza “stagionale”, se possiamo permetterci, e lo dimostra il fatto che l’ultimo Consiglio risale a più di due mesi fa. Un Consiglio che per eleggere i suoi rappresentanti all’Unione dei Comuni ha impiegato sei mesi nonostante le interrogazioni e i solleciti da parte della minoranza. Un Consiglio che non ha voluto approvare la diretta streaming delle sue sedute per non turbare la “privacy” dei suoi membri, privando la cittadinanza di uno strumento di partecipazione e di informazione.”
Per non parlare dei tentativi operati dalla minoranza di migliorare ed emendare i testi di regolamenti e delibere, tutti regolarmente bocciati, perché si sa, il coltello dalla parte del manico ce l’ha la maggioranza. Anche tutto questo è agli atti ma non è visibile in streaming. Per non parlare delle “regole del gioco” che in Consiglio sono state più volte ignorate o calpestate, fino all’ultimo consiglio quando non è stata comunicata l’ennesima delibera relativa al prelievo dal fondo di riserva, come invece stabilisce il Regolamento contabile del Comune. Tutto agli atti, come le nostre proposte su piccole correzioni nel bilancio di previsione, sull’aggiornamento del regolamento per la distribuzione dell’acqua ecc. ecc.
Insomma, la minoranza in consiglio ha fatto l’opposizione, cioè “il lavoro” che per legge dovrebbe fare. Insomma, se sono mancati il confronto e il dialogo non è certo responsabilità della minoranza e chi amministra non può pretendere di scegliersi anche la minoranza, ma la tentazione è forte, come si capisce anche da questa vicenda.
Già, perché a ben guardare anche fuori dai confini del Comune di Isnello, quello che è successo è che negli anni i Consigli comunali sono praticamente diventati degli organi di ratifica di quanto si stabilisce in giunta, con un eccessivo protagonismo dei sindaci e talvolta qualunque tentativo di discussione o approfondimento o critica è guardato come se fosse un affronto.
In conclusione, vedremo quali saranno i frutti di questo “nuovo scenario politico”, perché troppo spesso il cambiamento che si annuncia è solo un “mascariamento” della realtà.
I consiglieri di “Fare Comunità”
Gianpiero Caldarella e Filippo Alfonso