Ribellione Animale entra nella Cattedrale di Palermo per portare un messaggio d’amore e di riflessione sul rispetto che meritano tutte le creature che vivono con noi sul pianeta in un periodo di crisi climatica ed ecologica.La sera di domenica 24 dicembre, la vigilia del Natale, un’attivista di Ribellione Animale è entrata all’interno della Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine
Maria Assunta e prima che iniziasse la messa ha aperto uno striscione con su scritto “Ogni creatura nasce sacra”, portando un messaggio di amore e speranza per il futuro del pianeta e degli animali che lo abitano. L’obiettivo portare all’attenzione della chiesa e delle persone
presenti la consapevolezza sulla necessità di trasformare il sistema alimentare attuale verso uno a base vegetale per contrastare la crisi climatica ed ecologica e in pace con gli altri animali.


Le tradizioni del Natale sono solite infatti arricchire molto il reparto zootecnico, il cui dannoso
impatto ambientale è causato principalmente dagli allevamenti intensivi e dalle attività ittiche,
le quali utilizzano le risorse indispensabili al mantenimento degli ecosistemi.
Più di 70 miliardi di animali ogni anno vengono nutriti e uccisi con risorse che potrebbero
soddisfare per tre volte la domanda alimentare umana. A titolo esemplificativo, solo in
Lombardia ci sono più suini che esseri umani; la Pianura Padana, non a caso, è la zona più
inquinata di tutta Europa1.
Questo dimostra l’inefficienza di un modello alimentare che privilegia il profitto di poche
industrie. Chiamare “sostenibile” l’industria dell’allevamento è un paradosso se si vuole
veramente attuare una politica di sicurezza alimentare e climatica in Italia e nel mondo.
L’Unione Europea ogni anno finanzia il settore zootecnico versando circa 30 miliardi di euro
tramite i fondi pubblici della PAC (Politica Agricola Comune) incentivando attività devastanti
per gli ecosistemi2.2
2 Greenpeace, Soldi pubblici “in pasto” agli allevamenti intensivi, 2019
1 Essere Animali, Allevamenti intensivi in Italia: sono quasi tutti al nord, 2021
.
La protesta si inserisce nel contesto della campagna nazionale, “Futuro Vegetale”, iniziata il
31 marzo del 2023 con delle azioni coordinate all’interno di alcune catene della Grande
Distribuzione Organizzata.
Le attiviste chiedono al Governo Italiano una transizione del sistema alimentare attuale
verso uno a base vegetale, alla luce del significativo impatto climatico ed ecologico che ha
l’industria zootecnica in Italia e nel mondo.
Tra le misure che chiediamo al Governo Italiano vi è la rimozione dell’IVA al 22% sui prodotti
di prima necessità a base vegetale, penalizzando quelli che hanno un alto impatto
ambientale. Inoltre chiediamo la sospensione dell’apertura e dell’ampliamento di nuovi
mattatoi e allevamenti, in modo tale da redistribuire i sussidi destinati all’industria zootecnica
alla transizione
agroecologica delle aziende italiane.
“In questa giornata che per molti è considerata importante e durante un periodo così difficile
di guerre e conflitti sanguinosi, di crisi climatica ed ecologica, vogliamo ricordare qual era il
modo di amare di Gesù: dare la sua vita per l’altro” racconta Geo, attivista di Ribellione
Animale, “un amore, quindi, che lascia libero l’altro. Indipendentemente dalla specie di
appartenenza. L’amore di Gesù non è possessivo, ma puro e rispettoso. Per questo oggi noi
abbiamo il dovere di cambiare per il pianeta e le creature che lo abitano. Oggi più che mai è
importante estendere ed oltrepassare le barriere mentali che ci allontanano dalle altre
creature su questo bellissimo pianeta. La nostra speranza oggi è quella di riuscire a vivere in
pace con le altre specie animali”.


Si tratta di un tema trattato scarsamente: “La Chiesa ha un’importante responsabilità a
riportare l’attenzione sulla crisi climatica ed ecologica. Il Papa con le sue encicliche Laudato
Sì si rivolge a noi parlando della necessità di un’ecologia integrale, in cui la preoccupazione
per la natura, l’equità, la gioia e la pace interiore non possono essere separabili. Per ciò è
nostro dovere come specie umana attuare un profondo cambiamento delle nostre tradizioni
culinarie per gli animali che abitano gli ecosistemi e quelli che vengono rinchiusi nelle gabbie
degli allevamenti. Ogni creatura nasce sacra e merita rispetto.”
Maggiori informazioni e contatti:
Mail Ribellione Animale: [email protected]
Pagina Instagram: @ribellione.animale