L’opera di Giacomo Rizzo  “Heridas naturalis Ceres” è stata donata dall’Istituzione Gianbecchina alla città di Gangi in occasione della rievocazione storica della tradizionale “Sagra della spiga”. La scultura di Rizzo è stata donata alla città come rievocazione della sagra che ricorda i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana e in particolare alla celebrazione del mito di Demetra, dea delle messi. Solitamente nel comune di Gangi questa tradizionale festa è celebrata, da 60 anni, nel mese di agosto ma quest’anno l’Istituzione Gianbecchina ha deciso di dedicare ad essa un evento che mette insieme innovazione e tradizione. 

L’opera di Rizzo Heridas naturalis Ceres è un blocco di pietra da cui germoglia l’umano, la vita, come dal seme la spiga. La scultura è un dono al borgo di Gangi, che attraverso l’istituzione Gianbecchina. 

“Il ciclo di madre natura non si esaurisce con la raccolta del grano e novembre, tempo di semina ne rappresenta l’inizio – spiega Rosa Di Stefano, direttrice artistica dell’Istituzione Gianbecchina – il blocco scultoreo di Rizzo è il principio da cui l’energia vitale prende forma, spingendo l’umano verso l’alto, come il seme dalla madre terra spinge i germogli al cielo, promettendo speranza e fiducia nel dono delle bionde Messi. La sagra della spiga di novembre è inizio di attesa, l’evento preannuncia il duro e faticoso lavoro che porterà con la rinascita al raccolto di agosto, nel ripetersi circolare di morte e vita”.