Attualità

Costituente: Consiglio Comunale approva documento per la Pace tra popolo palestinese ed israeliano

Su proposta del Gruppo di minoranza consiliare Costituente per la Castelbuono di domani il Consiglio comunale ha accolto positivamente la raccomandazione discussa nella seduta del 3 novembre 2023
La mattina del 7 ottobre un attacco di Hamas, gruppo terroristico palestinese, è stato lanciato dalla Striscia di Gaza, cogliendo di sorpresa Israele. Razzi, ma anche operazioni di terra, culminate nel massacro al pacifico Rave party nel deserto di Negev e nell’assalto, pieno di orrori e di crimini efferati contro i civili, in villaggi e Kibbutz vicini alla Striscia. L’operazione terroristica avrebbe causato la morte di almeno 1.400 israeliani, più di 3.000 feriti e oltre 200 ostaggi.
La reazione israeliana, violenta, non si è fatta attendere e, mentre Tel Aviv ha minacciato, e continua a minacciare, una massiccia offensiva di terra (peraltro in parte avviata), i bombardamenti hanno ucciso già 7.703 palestinesi (fonte: Save the Children, aggiornata al 29/10/2023), di cui il 40% sono bambini. Particolarmente grave, dal punto di vista umanitario, è la situazione della Striscia di Gaza, un fazzoletto di terra grande quanto la città di Arezzo, ma con una densità abitativa fra le più alte del mondo. Un ghetto, verrebbe da dire, sotto assedio, affamato e messo in ginocchio. Qui si contano ben 3.195 bambini uccisi, sempre secondo Save The Children. Una catastrofe umanitaria che si aggrava di giorno in giorno. E non se ne vede la fine, anzi.
Sottoponiamo all’attenzione del Consiglio e della comunità castelbuonese la necessità di una presa di posizione nei confronti di questa guerra, che passi attraverso alcuni punti fondamentali:
1) la ferma condanna, senza se e senza ma, dell’attacco terroristico e criminale di Hamas e una piena solidarietà alle vittime israeliane di Hamas e ai loro familiari. Le sacrosante ragioni della causa palestinese nulla hanno da spartire con l’ideologia jihadista di questo gruppo di violenti, peraltro appoggiato da alleati non meno pericolosi, quali, ad esempio, gli Hezbollah libanesi e lo stato islamico iraniano, tutti nemici della pacifica convivenza fra israeliani e palestinesi;
2) il riconoscimento del sacrosanto diritto alla difesa e all’esistenza dello stato ebraico che non può, però, oscurare le gravi colpe storiche di Israele, la cui pluridecennale politica militarista e colonialista (più volte condannata dall’ONU) contro i palestinesi, a Gaza e in Cisgiordania, ha creato il brodo di coltura dell’odio antiebraico, esploso a più riprese nel corso della storia, dal dopoguerra ad oggi; i bombardamenti israeliani di questi giorni hanno, tuttavia, abbondantemente superato i confini del “diritto alla difesa”. Indiscriminati, disumani e per lo più “inutili”, se lo scopo è quello di uccidere i pezzi grossi di Hamas: lo stato maggiore di questo gruppo terroristico, infatti, ha già riparato altrove, in qualche stato amico. E non serve affermare che i miliziani usano i civili come scudi umani. Questa, semmai, è un’aggravante;
3) una ferma critica al Governo Netanyahu (già molto contestato in patria) e alle politiche israeliane sulla questione palestinese: tale giudizio non può assolutamente essere interpretato come antisemitismo. Lo storico senso di colpa per l’immane tragedia della Shoah non deve impedire un forte presa di posizione internazionale a difesa del diritto dei popoli, sia quello ebraico che quello palestinese;
4) la condanna del grave voto di astensione dell’Italia alla Risoluzione dell’ONU per una tregua umanitaria. Il Governo Meloni è in buona compagnia (anche la Germania si è astenuta e USA e Israele hanno votato contro), ma ciò che urta è il pilatesco equilibrismo fra le ragioni umanitarie (non sconfessabili da un voto contrario) e il cieco sostegno al Governo Netanyahu;
5) la condanna per tutti gli atti di antisemitismo che si stanno diffondendo in diversi Paesi, nella colpevole superficialità di considerare l’equivalenza tra l’ebraismo e le politiche estremiste del Governo Netanyahu.

Chiediamo al Consiglio Comunale, alla Giunta e alla comunità castelbuonese, accogliente e da sempre sensibile ai temi umanitari, una presa di posizione pubblica, partendo dai punti sopra elencati, per la Pace e per il sogno di una pacifica convivenza fra i popoli palestinese e israeliano, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento internazionale dello Stato palestinese.

Costituente per Castelbuono

redazione

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