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Banca Iccrea nega ad un’impresa operante nel settore cinematografico un finanziamento pubblico: il T.a.r. Palermo sospende il diniego e dispone una Ctu

La Società K. Srl opera da ben 25 anni nel settore cinematografico occupandosi dell’acquisto, della distribuzione e del noleggio di film italiani e stranieri.Più nel dettaglio, la società K. gestisce nel comune di Palermo due rinomati cinema multisala.

La società in questione ha chiesto all’Amministrazione regionale l’accesso al fondo “Emergenza Imprese Sicilia” (Fondo E/O “FEIS”), costituito per l’attivazione di misure urgenti a sostegno del sistema produttivo regionale in concomitanza con la crisi epidemiologica Covid – 19.

In particolar modo, le risorse del fondo in parola sono volte a garantire la ripresa economica dell’Imprese siciliane, che hanno subito una drastica riduzione del proprio fatturato in ragione della crisi pandemica.

ICCREA BANCA S.P.A. è stata individuata dalla Regione Sicilia quale intermediario finanziario incaricato e, dunque, quale istituto di credito chiamato a valutare la sostenibilità del finanziamento richiesto dalle imprese.

Nello specifico, la Soc. K. s.r.l. ha richiesto un finanziamento a tasso 0, con preammortamento di  24 mesi, da destinarsi, per l’importo di euro 2.003,882,31, alla ristrutturazione e/o rottamazione dei rapporti di finanziamento in essere con due istituti di credito e, per la restante parte (euro 200.000,000), all’acquisto di un bene immobile da concedere in locazione a terzi.

Tuttavia, Banca ICCREA ha rigettato la richiesta di finanziamento asserendo la rischiosità dell’operazione finanziaria che avrebbe comportato un considerevole aumento del livello indebitamento dell’impresa portandola a fallimento.

La Soc. K. ha dunque conferito mandato agli Avv.ti Girolamo Rubino, Rosario De Marco Capizzi e Lucia Alfieri.I predetti difensori hanno quindi impugnato innanzi al T.A.R. Palermo il provvedimento di rigetto dell’Istituto bancario, chiedendone l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia -.In particolar modo, i difensori della Società K. hanno evidenziato come il provvedimento di rigetto risultasse affetto da macroscopici errori fattuali e di natura contabile tali da inficiare la valutazione complessiva fatta dall’istituto di credito.

Più nel dettaglio, i legali della K. S.r.l. hanno avuto cura di evidenziare che il valore del patrimonio immobiliare della società, pari a circa 4 milioni di euro, andava ben oltre l’importo del finanziamento richiesto, garantendo la solvibilità dell’impresa.

Gli stessi difensori hanno evidenziato, in sede di ricorso, come la totale assenza del rischio di default si ricavasse da ulteriori dati contabili quali l’aumento considerevole del fatturato della Soc. nel corso degli ultimi due anni.

Il T.A.R. Palermo, in adesione ai rilievi difensivi degli Avv.ti Girolamo Rubino, Lucia Alfieri, Rosario De Marco Capizzi, ha accolto l’istanza cautelare formulata da parte ricorrente tenuto conto del cospicuo patrimonio immobiliare della società e dei considerevoli ricavi conseguiti nell’ultimo biennio.

Il Giudice Amministrativo, inoltre, ha disposto una C.T.U. al fine di verificare “il livello di rischio del finanziamento oggetto di lite” sulla base dei dati contabili messi in luce dalla Soc. K. in sede di giudizio.In ragione del provvedimento cautelare, la Soc. K. ha concrete possibilità di conseguire il finanziamento richiesto, pari a circa 2.200.000,00 euro

redazione

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