“Vivere in Assisi”, la rievocazione medievale francescana organizzata nel cuore medievale di una Gangi sempre seducente per architettura ed atmosfera, consegna ai posteri la memoria di una delle edizioni più riuscite di sempre.

Inserito nelle celebrazioni mondiali dell’VIII Centenario Francescano, l’evento, giunta alla sua dodicesima edizione ed attesissimo dal pubblico dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia, ha registrato un immediato tutto esaurito, sbigliettando in breve tempo le disponibilità delle quattro date programmate, sino alla chiusura di domenica 1 ottobre.

Una densa narrazione, come sempre sapientemente dosata da Roberto Franco, Coordinatore del Centro studi francescani e medievali, in collaborazione, tra gli altri, con i Frati minori di Sicilia, frutto di una imponente macchina organizzativa, ed ispirata all’enciclica papale “Fratelli tutti” – la terza di papa Francesco – ha innestato nella scenografica cornice del cuore più antico di Gangi, sulle Madonie, teatro, danza, canto, poesia, monologhi, scandendo un percorso che ha emozionato un pubblico attento e numeroso, e ne ha stimolato la riflessione.

Un connubio centrato di arte e fede, che muovendo da basi tradizionali, incorniciate nelle sempre più fedeli ricostruzioni di taverne medievali ed elaborate scenografie, come in un crescendo, ha portato lo spettatore in nuove dimensioni artistiche, capaci di abbracciare, sfruttando il tessuto urbanistico del centro storico, contaminazioni che spaziano dal teatro classico delle tragedie greche, allo sperimentalismo più moderno (tanto audace quanto azzeccato il Cristo in croce in jeans e camicia bianca), dall’arte digitale nella danza coreografica sino a sconfinare nel mondo Gospel, sullo sfondo di riflessioni dedicate all’acqua ed alle risorse naturali come cornici indispensabili e da tutelare da parte di una umanità distratta dall’egoismo materialistico della produzione “ora e subito”.

Un viaggio per l’appunto audace ma nel contempo riuscito, impegnato, sostenibile e moderno, come moderno è lo spirito di Papa Francesco, autore delle innovative encicliche rivolte al rispetto del Creato, in sintonia col messaggio secolare del poverello di Assisi.

Una rievocazione nella cornice medievale del borgo che muovendo da una base storica, biografica e cronografica, consegna, al termine, al visitatore, un grande messaggio educativo, a difesa dei più deboli e del Creato, tramutandoci, per una sera, da semplici spettatori a – per dirla con le parole del Santo Padre – veri e propri Testimoni di Speranza.

Ivan Trovato