“Carissimi fratelli e sorelle, saluto tutti con affetto specialmente i congiunti, i parenti della nostra Maria,ha detto il Vescovo di Cefalù,Mons.Marciante.Saluto i suoi amici, le Autorità civili e militari presenti. Carissimi, anche noi come i discepoli di Emmaus, di questi giorni e in questo giorno stiamo conversando di tutto quello che è accaduto.

Dice il Vangelo discutevano animatamente. Quando succedono certe cose, la discussione diventa animata. E adesso ci fermiamo qui, davanti a questa bara, col volto triste. I discepoli di Emmaus discutevano sulla morte del loro Maestro. Noi parliamo di ciò che succede da troppo tempo: la Sicilia brucia, non solo per l’innalzamento della temperatura, ma perché fagocitata da fiamme devastanti: bruciano boschi, campagne, animali, strade, autostrade, case, aeroporti, parchi archeologici, discariche, chiese e conventi. Bruciano perfino le spoglie dei Santi. Possiamo dire che questo macabro rituale si ripete ormai da settant’anni e purtroppo, ogni volta che succede, cala subito il silenzio. Si ustionano gravemente i corpi degli addetti e dei volontari che prestano soccorso. Le mani diaboliche di criminali senza cuore e coscienza hanno ucciso la vita del nostro stupendo territorio, ma soprattutto vite di umane. Cefalù stamane piange un’altra vittima degli incendi, Maria David, morta nel tentativo di salvare i suoi cavalli, vittime anche loro.