Società

Un siciliano al coordinamento soccorsi speleo in Turchia

È siciliano il coordinatore del soccorso allo speleologo statunitense in difficoltà all’interno della grotta Morca in Turchia.
Giuseppe e Sara sono rientrati dalla Turchia dopo aver partecipato al salvataggio di Mark Dickey, lo statunitense bloccato a una profondità di 1040 metri, per una emorragia gastrointestinale, nella grotta Morca, situata nell’altopiano di Anamur Mersin nella Turchia del sud.


Giuseppe Conti e Sara Virgillito, entrambi della provincia di Catania, fanno parte della Decima Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano del CNSAS.
Giuseppe Conti, sulla base della decisione della direzione dell’European Cave Rescue Association (ECRA) ha coordinato le operazioni di soccorso.
L’allarme è scattato il 3 settembre, quando gli speleologi che si trovavano con Mark Dickey hanno allertato i soccorsi coinvolgendo le autorità turche e internazionali, tra le quali l’ECRA.
Mercoledì 6 settembre una squadra composta da 8 tecnici di soccorso speleologico, provenienti da vari servizi regionali del CNSAS, è partita per la Turchia per supportare le operazioni di recupero. Tra questi Giuseppe Conti.
Giovedì 7 settembre, da Pratica di Mare, è decollato un volo dell’Aeronautica Militare che ha trasportato in Turchia squadre composte da un totale di 33 tecnici esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, a supporto dei soccorritori che già stanno operando.
Una volta atterrati in loco, l’esercito turco li ha elitrasportati nei pressi dell’ingresso della grotta, dove è stato allestito un campo base.
Un’ulteriore squadra composta da 5 tecnici del CNSAS, a bordo di due furgoni contenenti materiale logistico e tecnico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia raggiungendo, dopo 29 ore di viaggio, il campo base.


Alle ore 00:35 turche di martedì 12 settembre, dopo 500 ore all’interno della grotta e 60 ore di recupero, Mark Dickey è stato tratto in salvo.
Oltre 100 soccorritori, di cui 46 appartenenti al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, hanno preso parte al salvataggio.
Oltre all’Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione, coordinata dall’AFAD, l’ente turco di protezione civile, che ha affidato all’ECRA, nella figura di Giuseppe Conti, le operazioni di recupero in grotta. Tra queste la Turchia, l’Ungheria, Bulgaria, la Polonia e la Croazia.

Ci racconta Giuseppe, “già dalle prime informazioni che ricevevo domenica 3 settembre era chiaro che la difficoltà dell’intervento sarebbe stata enorme. Anche se non era ancora chiara la nostra partecipazione alle operazioni abbiamo recuperato il rilievo della grotta e alcuni dettagli tecnici sulla progressione in alcuni tratti quindi, dopo aver consultato la nostra Commissione Medica abbiamo avanzato le prime ipotesi sulle possibili strategie di recupero di Mark. Dal momento in cui abbiamo ricevuto l’autorizzazione per partire è iniziata una lunga giornata di 170 ore con l’unico conforto di trovarmi insieme ai migliori soccorritori speleologici del mondo.”
Le impressioni di Sara, “sono felice di essere partita, felice di aver potuto partecipare a un intervento di portata internazionale, felice dell’esito positivo nonostante la complessità di questa operazione. Solo uno speleologo può aiutare uno speleologo e ciascuno dei tecnici presenti ne è stato e ne sarà sempre consapevole.”
Le parole del Presidente del SASS Leonardo La Pica, “siamo fieri di Sara e Giuseppe ed è un onore come presidente e in nome di tutti noi volontari del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano avere tecnici pronti a mettere a disposizione la loro esperienza, le loro capacità tecniche e organizzative a disposizione di chi ha bisogno, anche a migliaia di km di distanza.”

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redazione

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