Cultura e spettacolo

19 anni fa ci lasciava Giuni Russo,mai apprezzata in vita come avrebbe meritato

Diciannove anni fa, appena 53enne, ci lasciava questa splendida cantante palermitana, voce magnifica, grande personalità. Mai apprezzata in vita come avrebbe meritato.

Nel suo ricordo di qualche anno sulla pagina L’Ora edizione straordinaria, Sergio Buonadonna, che scoprì per primo #GiusyRomeo (si chiamava così all’anagrafe) e la lanciò sul giornale L’Ora, raccontò tra l’altro: “Nel 2003 era tornata a Sanremo dopo un’assenza di 35 anni con il brano forse più bello della sua carriera: Morirò d’amore. Scritto da lei, Antonietta Sisini e Vania Magialli, stava nel cassetto dalla fine degli anni Ottanta; nel testo citazioni da poesie di San Giovanni della Croce, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, cui Giuni si avvicinò negli ultimi anni della sua vita.

Il brano, che Pippo Baudo aveva bocciato due volte, è quello che più di ogni altro esprime la personalità della grande cantante palermitana: la sua energia vitale, l’impressionante vocalità che si spingeva oltre la disponibilità stessa delle note di un pianoforte, un testo fortemente ispirato e un’interpretazione intensissima che certo costituì il suo testamento artistico. Giuni, malata terminale, sapeva che non le restava molto da vivere e riuscì a raccogliere la sua arte e la forza dei suoi sentimenti in quel pezzo che ne riassume l’intera carriera.

Anche quella volta il pubblico non le riconobbe il giusto premio. Al Festival si piazzò settima ma a lei non importava anche se si rendeva conto che tra quella canzone più simile a una romanza d’opera e le altre in gara c’era un abisso che nessuna classifica avrebbe potuto rappresentare.

Ma Giuni (per me Giusy Romeo ché la scoprii nel 1967 al palchetto della musica di piazza Castelnuovo a Palermo ed entusiasta ne scrissi subito sull’Ora) sapeva anche di non avere mai avuto il successo che avrebbe meritato, e che non sarebbe stata per questo l’unico caso della storia. In proposito comunque la pensava come il suo mentore Franco Battiato: ‘Diamo troppa importanza al successo'”.

fonte:L’Ora edizione straordinaria

redazione

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