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A Petralia Sottana si è svolto il corteo nuziale e il Ballo Pantomima della Cordella

Come vuole una ferrea tradizione che si porta avanti fda oltre 80 anni, la domenica succesiva il ferragosto,Petralia Sottana è in festa per la riproposizione dell’antico corteo nuzaie, con gli sposi a cavallo, e pi il tradizionale Ballo Pantomima della Cordella,che si svolge poi al termine del corteo, presso il campo sportivo, dove ad assistere a questo spettacolo, famoso nel mondo, tanta gente da ogni parte dell’isola.

Quest’anno ad indossare i pregiati vestiti degli sposi, la coppia formata da Susanna Albanese e Manolo Sammito,che a cavallo di una mula bianca hanno raggiunto la chiesa madre e poi in corteo al campo sportivo.

La manifestazione è preceduta dal corteo a cavallo comprendente i diversi figuranti (suocera, damigelle, contadini) dall’inizio del corso Paolo Agliata, l’ottocentesca arteria viaria del paese ricca di chiese e palazzi nobiliari. In seguito la benedizione degli sposi presso la Chiesa Madre Maria SS.ma Assunta nella quale viene intonato il sacro e tradizionale canto di ringraziamento per il buon raccolto, accompagnato dal prezioso organo seicentesco. Infine il Ballo presso il Campo Sportivo Comunale in cui dodici coppie disposte in cerchio sull’aia, al suono della tarantella, intrecceranno ventiquattro nastri (curdeddi) di diverso colore, pendenti dalla pertica sormontata da un mazzo di spighe, simboleggiante il mito di Cerere, dea delle messi.

Il gruppo è composto non solo dai ballerini e dai musici, ma anche dal Bastoniere che dà le dovute direttive da rispettare per eseguire la danza correttamente e dal Pater Familias che richiama i ballerini alla devota preghiera di ringraziamento per il buon raccolto e incita a ballare con allegria e vivacità. E’ proprio lui che dà l’inizio alla pantomima del ballo grazie ad una preghiera che recita seguito dai ballerini: “Rigina di lu cielu, Madunnuzza di l’Atu nui ti ringraziamu pi lu pani chi n’ha datu e viditi com’è ‘ngranatu, viva Gesù Sacramintatu e lodamu e ringraziamu ogni momentu lu Santissimu e Divinissimu Sacramentu”. Come possiamo notare anche nelle parole della preghiera iniziale ci sono chiari riferimenti al grano sia come spiga ricca di chicchi sia come pane.  Il ballo consiste nell’eseguire quattro figure – danze grazie alle quali si creano diversi intrecci sulla pertica, simili alle tessiture del telaio: la prima simboleggia la primavera, la seconda l’estate, la terza l’autunno e la quarta, chiamata “ u paraccu” proprio perché ricorda un ombrello, l’inverno. Si crea, quindi, un legame tra le stagioni ed il ciclo del grano quindi alla figura dell’autunno si collega la semina, a quella dell’inverno il germogliamento, a quella della primavera la levatura e fioritura del germoglio e a quella dell’estate la spigatura e la raccolta.

Le dodici coppie rappresentano i dodici mesi dell’anno o le costellazioni che ruotano attorno al sole, autore della fecondità agreste e della vita. Il luogo che ospita l’evento, particolarmente panoramico, è dotato di spalti per ospitare i tanti spettatori e ha una veduta panoramica sul Santuario della Madonna dell’Alto a cui la danza è dedicata.

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redazione

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