Attualità

Una strada a Caccamo per Luigi Intili, sindacalista contadino della Cgil

Lunedì 7 agosto, per il 71° anniversario della sua uccisione, il sindacalista contadino della Cgil Filippo Intili sarà ricordato con l’intitolazione di una strada.

Appuntamento alle ore 17 al cimitero comunale, dove l’amministrazione comunale e la Cgil deporranno una corona. Alle 18 la commemorazione proseguirà con l’intitolazione di una strada all’uscita del paese, in contrada S. Giovanni Li Greci, in prossimità dell’ex casello lungo la SP21.

Filippo Intili, segretario della Camera del Lavoro di Caccamo, militante del partito comunista, organizzò le proteste dei contadini che rivendicavano l’applicazione della riforma agraria e la divisione del prodotto dei campi  60 per cento ai mezzadri e  40 per cento ai padroni. Fu ucciso il 7 agosto 1952, a 51 anni.

‘’Filippo Intili fino a dieci anni fa era uno dei tanti caduti senza nome nella lotta contro la mafia. Oggi ha una tomba dignitosa al cimitero e una targa a piano Margi, il luogo dove venne ucciso – dichiarano Dino Paternostro, responsabile dipartimento archivio e memoria storica Cgil Palermo e Francesca Rosella per la Camera del Lavoro di Caccamo – Lunedì sarà a lui intitolata una strada, che ricorderà a tutti un contadino dalla schiena dritta, che volle l’applicazione delle leggi dello Stato anche nelle campagne del suo paese, dove dominava il boss mafioso Peppino Panzeca”.

Il percorso della memoria perseguito dalla Cgil si è concretizzato in questi anni anche grazie alla partecipazione di Vera Pegna, la coraggiosa attivista che negli anni ‘60 si scontrò con la mafia di Caccamo.

“In questi anni – aggiungono Paternostro e Musico – Vera Pegna ci ha aiutato a recuperare la memoria di Filippo Intili. Ringraziamo anche l’ex sindaco Andrea Galbo, che insieme a noi, nel 2014, per la prima volta volle onorarne la memoria. E il sindaco Franco Fiore, che sta dimostrando di voler proseguire questo percorso di legalità e impegno per il futuro’’.

“Intili fu ucciso dalla mafia in modo disumano, a colpi di accetta. E’ fondamentale ricordare le modalità e il contesto di questa brutale uccisione. Intili venne fatto fuori – aggiunge la segretaria provinciale Cgil Palermo e responsabile della Camera del Lavoro di Termini Imerese Laura Di Martino – nell’indifferenza, nel silenzio, nell’omertà che regnava in quegli anni a Caccamo, definita repubblica della mafia, come racconta Vera Pegna nel suo libro Tempo di lupi e di comunisti. Ma è altrettanto importante ricordare la sua vita, la sua passione, il coraggio speso per contrastare la mafia, spesso in solitudine, e la determinazione a denunciare gli abusi e a rivendicare i diritti”.

  La Cgil ha apprezzato l’iniziativa dell’amministrazione comunale di dedicare una strada al concittadino protagonista delle lotte sindacali, estendendo così il suo ricordo nel paese.   

“Gli anniversari dei sindacalisti caduti nella guerra contro la mafia sono per la Cgil occasione per rinnovare l’impegno a lottare per la giustizia sociale, il lavoro, i diritti, la legalità, la pace – aggiunge Laura Di Martino – Non semplici celebrazioni: riscopriamo storie che hanno segnato il movimento sindacale e che hanno per noi il valore di un insegnamento.    Con lo stesso spirito, abbiamo intitolato la  Camera del Lavoro zonale di Termini Imerese a Salvatore Carnevale, ucciso qualche anno dopo Intili. Vogliamo che Carnevale, Intili, Comparetto e tanti altri sindacalisti uccisi in questo comprensorio, e non solo, vengano conosciuti e siano da esempio soprattutto per le giovani generazioni”. 

 Alla commemorazione interverranno il sindaco Franco Fiore, l’assessore alla cultura Patrizia Gargano, il nipote Salvatore Intili, Dino Paternostro, responsabile Archivio e memoria storica Cgil Palermo e Francesca Rosella Musico,  Camera del Lavoro di Caccamo. Seguiranno poi un momento di riflessione con il frate domenicano padre Giovanni Calcara e la  messa in scena di ‘’Lamentu pi la morti di Turiddu’’ di Ignazio Buttitta, con la partecipazione del Gruppo Teatro Auser di Termini Imerese, per la regia di Mimmo Minà.
Redazione

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