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1970,romanzo di un anno irripetibile,il nuovo romanzo di Adolfo Fantaccini,venerdi a Petralia Sottana

Diciamolo subito,non sarà la solita presentazione di un libro, ma molto di più.Si parlerà di musica ,calcio e con il supporto di tanti contributi video,per ricordare gli anni ’70, quello in programma venerdi 4 agosto in piazza Finocchiaro Aprile,inserito nel cartellone estivo del Comune di Petralia Sottana, dove il giornalista e scrittore Adolfo Fantaccini torna nella sua Petralia Sottana per presentare il suo romanzo(dopo averlo già presentato a Roma e Palermo)assieme a Leonardo Agueci ed Elvira Terranova.

Il 1970 è un anno ‘senza tregua’, nel senso che propone una densità e una vastità consecutiva di eventi di altissimo valore storico e sociale, in ogni ambito: dalla musica, alla politica; dal calcio alla cronaca. Il festival di Sanremo lo vinsero la coppia Celentano-Mori con la ballata di protesta contro gli scioperi, dal titolo ‘Chi non lavora non fa l’amore’. In questo brano, Celentano venne definito “qualunquista, fascista e reazionario”. Il 16 marzo si disputò la partita Juventus-Cagliari, vero crocevia scudetto, poi vinto dai sardi con due giornate d’anticipo, il 12 aprile, battendo il Bari 2-0. Da quel momento si aprono le danze (e mi limito solo ai fatti salienti): si va dall’uscita di ‘Let it be (8 maggio)’ alla spedizione messicana, che racconto in prima persona, attraverso un viaggio non saprei quanto immaginario nella quotidianità. Poi c’è il Palermo Pop ’70, con Duke Ellington, Aretha Franklin, Brian Auger e molti altri sul palco; il raduno sull’isola di Wight, al quale i Dik Dik dedicarono un canzone; il caso dell’omicidio-suicidio dei marchesi Casati Stampa, il primo torbido triangolo che sconvolse un’Italia ancora troppo puritana e bigotta; la sparizione del giornalista de L’Ora di Palermo, Mauro de Mauro, che fu il primo a svelare certi retroscena sul caso Mattei e su Cosa nostra; la morte di Jimi Hendrix; l’uscita di Athom Heart Mother, capolavoro dei Pink Floyd (a ottobre); il tentato golpe Borghese, a dicembre. L’anno si chiude, come scrivo nel libro, con l’uscita nelle sale del primo, vero spaghetti western dal titolo ‘Lo chiamavano Trinità’ che, rispetto agli spaghetti western di Sergio Leone, girati a fine anni ’60 nella regione dell’Almeria e con attori americani (Clint Eastwood, per esempio), è il primo girato interamente in Italia, nella provincia di Rieti e in Abruzzo, che sembrano l’Arizona. Ed è il primo film della meravigliosa coppia Hill-Spencer. Di seguito alcune foto dell’autore del libro,(Urbone Publishing – copertina realizzata da Emanuele Fucecchi) con la prefazione di Giovanni Scaramuzzino, storico radiocronista di “Tutto il calcio minuto per minuto”, Adolfo Fantaccini con alcuni “eroi” di Messico ’70, “picchio” De Sisti e il portiere Albertosi.

Il 1970 è stato un anno di frontiera, di confine, volevo intitolare il libro ‘1970. Romanzo di un anno in bilico’, all’ultimo momento ho cambiato in irripetibile, anche se appare scontato come ogni anno solare, o stagione, sia irripetibile. Bisognerebbe spiegare che, pur avendo avuto solo 5-6 anni (faccio il compleanno ad agosto) in quel 1970, e dunque essendo impossibilitato in quanto bambino a recarmi in Messico per i Mondiali, il protagonista della storia ha una trentina d’anni e che poi, quando rivive quelle ‘emozioni’, quei fatti, durante il lockdown di anni ne avrebbe circa 80. A quel punto, fra una chiacchiera e l’altra, rivive quei ricordi, quelle sensazioni e quegli episodi, alcuni dei quali pure dimenticati – ma solo in apparenza – con amici e protagonisti dell’epoca. C’è la telefonata con ‘Picchio’ De Sisti (che nella realtà è un grande amico mio, cioè di Adolfo), e con fantomatici (ma fino a che punto?) fotoreporter che a Messico ’70 erano con lui, con Aldo Garbato, al seguito dell’Italia di Valcareggi. Nella mia vita ho seguito da giornalista quattro edizioni dei Mondiali: Italia ’90 (giornale L’Ora), Usa ’94 (Italpress), Sudafrica 2010 e Brasile 2014 (Ansa). Nel libro ci ho messo alcune cose vissute dall’altra parte dell’oceano, nel 1994 e alcune nel 2014. Insomma, il libro resta sospeso un po’ tra fantasia e realtà, fra ricostruzioni immaginarie e fatti realmente accaduti.

redazione

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