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I quadri di Salvatore Gumina in mostra a Petralia Sottana

Inauguratala mostra di dipinti realizzati da “Sotir” Salvatore Gumina visitabile fino al 29 Luglio presso i  locali della Società operaia di mutuo soccorso “SOMS” in Corso Paolo Agliata n° 25 Un’esposizione pittorica il quale artista istallerà la nuova  serie di dipinti dal titolo “i petali dell’oscurità” , dal greco pétalon, petali che in natura hanno le funzioni di proteggere e attirare. Attirare il pronube utile all’impollinazione e proteggere le fasi della riproduzione, preservando la vita futura.

Sotir con questa antologia di undici dipinti, mette in evidenza l’umiliazione dell’identità umana provocata da entità umane e occulte. La serie pittorica nasce da un accurato studio filosofico – sociale condotto dall’autore con la finalità di mettere a risalto la più viva sofferenza umana. Sofferenza subita dallo stesso in modo conscio con accusa di quello, che delle entità terze stanno attuando contro l’essere umano con elegante filantropia. Se i petali del regno vegetale hanno le funzioni di proteggere e attirare, “i petali dell’oscurità” hanno le funzioni di denuncia e rappresentazione della più cruenta realtà attuale. “I petali dell’oscurità” svelano il senso della simbologia cromatica contenuta in ogni singola opera, riquadrata da una “cornice” germinata nello stesso dipinto. Sotir con tonalità viola marcata contorna il frontale del riquadro, di contro le parti laterali, poste ortogonalmente alle prime vengono pigmentate con cromia violacea sottotono, quasi a voler rappresentare un petalo visto all’inverso, le sue opere sono concepite come petali retroversi.  Il vissuto di Salvatore Gumina è quello che tutti viviamo, ma lui nelle sue elaborazioni personali lo trasmuta, lo trasforma fino a vivere una nuova contemporaneità, nascendo in Sotir. Da questa nascita Sotir impone una metamorfosi alle sue figure che vagano in una dimensione oscillante tra le tenebre e l’oscurità.

Sotir dichiara “ dipingo i fiori già decaduti così non possono più soffrire” evidenziando che ”In una collettività in rovina l’arte se sincera deve rappresentare la rovina e il degrado, sperimentando azioni utili a far riflettere e cambiare la decadente rotta intrapresa dall’umanità”.  Un vero e proprio manifesto denuncia possono essere definite le opere di Sotir, questa volta a differenza dei manifesti delle avanguardie artistiche del ‘900  il tema non tratta lo sviluppo industriale, l’esaltazione alla macchina o al suprematismo come avvenne proprio in quel periodo storico, ma Sotir mira ad una rivoluzione incentrata al recupero dei valori fondamentali come la famiglia, la fede e il piacere di vivere una vita semplice senza la frenetica corsa alla digitalizzazione di massa.   

redazione

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