Iniziativa da remoto promossa venerdì 7 luglio 2023 ore 16,30-19,30 dal Movimento “In Europa e oltreoceano” per avviare l’elaborazione, in forza dei principi condivisi,di un programma comune per un’alleanza stabile delle forze politiche e sociali del centro-sinistra.
La confusione politica e istituzionale regna sovrana nel Paese.Esiste l’esigenza di assicurare un’alleanza permanente e stabile tra le forze politiche e i movimenti che hanno dato vita ai valori fondanti della Repubblica e della Costituzione italiana.


Il PD, che ha reso indistinti questi valori, dovrebbe porsi seriamente la questione di favorire la riarticolazione dei movimenti e delle forze del centro-sinistra perché è stato proprio il PD che, a differenza della presenza di un’alleanza politica unita ma distinta e
alleata stabilmente, ha reso indistinti idealità, valori, dottrine economiche e sociali, privando o indebolendo così le forze sociali, sindacali e politiche del centro-sinistra della capacità di aggregare risorse umane, giovani e meno giovani.Oggi la priorità politica e istituzionale del Paese è quella di rivitalizzare valori e dottrine economiche e sociali patrimonio del centro-sinistra, emarginando individualismi,
ambizioni, nominalisti che non portano certamente beneficio al Paese.Questi valori potranno rinnovarsi nella continuità nella modernità e debbono costituire le fondamenta di un progetto comune frutto dell’alleanza delle forze politiche e sociali del Paese; forze distinte ma stabilmente alleate che debbono rendersi riferimento maggioritario del Paese.


Il programma comune dovrà assicurare e vigilare sull’applicazione delle regole di condotta
dell’apparato della Pubblica Amministrazione e il rispetto della legalità a partire dal
pubblico impiego regionale, che deve rendersi garante e praticare valori e principi
contenuti negli articoli 28, 54 e 97 della Costituzione italiana.
Dovrà essere eliminata ogni legge truffa vigente, anche attraverso referendum, a
cominciare dalla legge elettorale, assicurando ad ogni forza politica la propria
rappresentanza in proporzione dei consensi acquisiti, associandone la presenza al Governo
del Paese e delle Regioni in ragione di ciascuna rappresentanza.
Una volta eletti tutti i rappresentanti del popolo debbono concorrere al Governo della
Nazione e delle Regioni e non dovrà consentirsi a nessuno di tirare sassi a chi governa e
di formare maggioranze con personaggi equivoci, turandosi il naso con l’alibi che si
rendono determinanti per formare maggioranze.
Oggi la parola d’ordine deve diventare quella di rinnovare e rafforzare lo schieramento del
centro-sinistra.
Il PD deve comprendere che potrà trasformarsi in un Partito moderno di sinistra,
necessario al Paese e all’Europa, che dovrà trovare accoglienza tra le altre forze del centrosinistra.

I movimenti e le altre rappresentanze politiche dello schieramento del centro-sinistra
dovranno riorganizzarsi e costituirsi in funzione dei valori e delle dottrine economiche e
sociali di cui sono espressione.
In tal modo si renderanno idonee per concorrere e realizzare azioni di governo improntate
alla legalità, alla proporzionalità, al buon andamento e all’imparzialità della Pubblica
Amministrazione.
Sul piano economico occorre prendere atto che il risultato delle lotte politiche e sindacali
del proletariato nel corso degli ultimi due secoli è stato quello di assicurare e dovrà essere
quello di continuare a garantire sicurezza e solidarietà ai soggetti più deboli, in un contesto
di economica mista che valorizzi il ruolo sociale dell’impresa e il ruolo significativo e
attivo del lavoro che costituisce il perno essenziale dei servizi e della produzione del Paese.
In tale contesto il Sindacato dovrà rappresentare e valorizzare il ruolo attivo dei lavoratori
nei processi produttivi e nei servizi, ridimensionando pretese improprie di parte
minoritaria, sia nel comparto privato che nella Pubblica Amministrazione, che finiscono
per danneggiare l’immagine attiva e il contributo determinante che i lavoratori assicurano
alla Pubblica Amministrazione e all’imprenditoria pubblica e privata.
Ugualmente dovrà essere considerato e valorizzato il ruolo dell’impresa nella creazione
dei posti di lavoro e nel contempo dovrà essere contrastata ogni pretesa egemone da parte
dell’imprenditore nella ripartizione del reddito di impresa per rendere tutti, imprenditori e
lavoratori, protagonisti attivi e consapevoli del ruolo svolto e attenti agli interessi
complessivi che ne derivano per il Paese.
Nella consapevolezza delle scelte e degli errori del passato si pone l’esigenza di rinsaldare
le radici e praticare valori, principi e dottrine sociali ed economiche che qualificano la vita
dei cittadini e la gestione politica e istituzionale del Paese, promuovendo e sostenendo
aree politiche distinte e autonome dal coordinamento “In Europa e oltreoceano”, quali
capisaldi stabili e irrinunciabili per realizzare un programma unitario di governo della
società italiana:

  • L’area cattolica che si richiama e dovrà praticare concretamente i principi della
    dottrina sociale cattolica.
  • L’area liberal democratica, repubblicana, socialista e ambientalista, che costituisce
    il perno essenziale dei valori costituzionali della Repubblica Romana dapprima e
    della Costituzione italiana poi.
  • L’area della sinistra che non abbia la pretesa di rappresentare tutti e pertanto
    nessuno, ma che sappia trovare la capacità di indicare l’attualità dei valori di cui è
    portatrice nella società italiana ed europea.
    Il coordinamento è aperto a tutti gli apporti, culturali, sociali e politici che vengono dai
    Sindacati, dal Volontariato, dai Movimenti giovanili, dalle donne, dalle organizzazioni per
    i diritti umani, per la pace e la salvaguardia del Paese, affinchè tutti possano trovare
    attenzione e accoglienza proporzionalmente alla realtà e ai problemi rappresentati, perché
    nessuna forza possa pensare di prevalere su altre o rendersi egemone nello schieramento
    di centro-sinistra.
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