Territorio

Statio Ecclesiae Cephalocensis con oltre 700 persone

Sabato 17 giugno la comunità di Castelbuono ha ospitato la Statio Ecclesiae Cephalocensis accogliendo oltre 700 persone provenienti da tutto il territorio diocesano per un importante momento di Chiesa sinodale.

Un appuntamento voluto fortemente dal Vescovo di Cefalù S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante per fare il punto sul cammino fin qui svolto dal XII Sinodo diocesano e riflettere sul tema della crisi vocazionale a partire dal versetto biblico “La Messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. Pregate dunque il signore della messe perchè ci mandi operai nella sua messe” (Mt 9,37-38). Durante la sua omelia, mons. Marciante, prendendo spunto dall’immagine del cuore, si è concentrato sugli aspetti della comunione e della missione nella Chiesa. “Se potessimo fare un cardiogramma al cuore della nostra Chiesa – ha spiegato -, potremmo dire che il suo cuore è sano se funzionano bene due movimenti: la comunione e la missione. Il sistema cardiovascolare è formato dal cuore e dai vasi sanguigni che, insieme sono responsabili del continuo flusso di sangue in tutto il corpo. Questo sistema è formato da una serie di vasi sanguigni, le arterie e le vene, che come dei tubi contengono e trasportano il sangue. L’energia per far circolare il sangue viene fornita dal cuore, che durante la fase di contrazione (Sistole) si spreme come una spugna e spinge il proprio contenuto nelle arterie principali (l’Aorta e la Polmonare). Terminata la sistole, il cuore si rilascia (Diastole) e il sangue che ritorna attraverso le vene lo riempie di nuovo così che è pronto per una nuova contrazione”.

“Così è il cuore della Chiesa – ha concluso il pastore -: è necessario un movimento centripeto verso la comunione per dare forza al movimento centrifugo della missione”.

È nel riconoscerci comunità e nella dinamica dell’amore, secondo mons. Marciante, che potremo trovare ognuno la nostra vocazione e con questa il senso autentico delle nostre vite.

La Chiesa di Cefalù sta vivendo dal 2020 il momento di grazia del XII Sinodo diocesano, giunto alla sua terza fase, quella celebrativa-attuativa. Momento di confronto e dibattito che indicherà il sentiero da seguire per il suo rinnovamento, per far risplendere il suo volto di Chiesa in uscita, di Chiesa missionaria.

Redazione

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