Attualità

Castelbuono esclusa dalla rete “Città Creative Unesco”. Costituente: una bocciatura che pesa

Apprendiamo che il sindaco Cicero ha indetto un comizio per giorno 2 luglio prossimo, per spiegare alla cittadinanza le ragioni dell’esclusione di Castelbuono dalla rete di città creative Unesco.
Già il 19 giugno i consiglieri della Costituente hanno presentato formale richiesta di accesso agli atti per chiedere il rilascio della seguente documentazione:

  • contratti di servizi;
  • dossier di presentazione con tutti i documenti propedeutici;
  • schede che il consulente BIA ha trasmesso al Committente come risultato – anche intermedio – della prestazione professionale oggetto del contratto di affidamento;
  • delibere con cui si approvano i protocolli di intesa con i partner;
  • determine di nomina degli organi tecnici per la gestione della candidatura;
  • verbali degli organi tecnici;
  • spese sostenute;
  • verbale e/o scheda di valutazione che la Commissione Nazionale Unesco ha inviato al comune in riscontro alla esclusione.
    Riteniamo che il sindaco debba rendere opportunamente conto ai cittadini della sua scelta, una scelta personale che, già dalla lettura della comunicazione dell’UNESCO pubblicata sul blog locale Clive, poteva apparire debole, mancando i presupposti fondamentali per poter competere con realtà sicuramente più solide e strutturate della nostra. La vittoria di Vico Equense ne dà ampia dimostrazione.
    Non sarebbe stato difficile ad un amministratore al suo quarto mandato, che avrebbe dovuto avere una profonda conoscenza della comunità che amministra, conoscendone i punti di forza ma anche le criticità, capire che forse sarebbe stato meglio dirottare le già poche risorse a disposizione in obiettivi più realistici per la nostra cittadina.
    La nostra posizione è stata quella di cautela e rispetto per le risorse impiegate. Solo alla società di consulenza sono andati € 60.000. Dall’accesso agli atti avremo il quadro completo delle spese sostenute, sicuramente elevate.
    Pur non nascondendo le nostre perplessità circa il raggiungimento dell’obiettivo, non abbiamo mancato di dare degli input per rendere la nostra candidatura più credibile. Ma ai nostri occhi è sempre apparsa un obiettivo difficile per gli stessi motivi espressi dalla Commissione Nazionale: “La candidatura di Castelbuono, pur mostrando un forte radicamento del settore prescelto nella storia e nell’economia della città, ha mostrato diverse criticità legate in parte alle ristrette dimensioni cittadine e ad un’insufficienza complessiva nelle attività di settore svolte sia a livello locale che internazionale”. Quindi Castelbuono è sicuramente una bella realtà, dove si mangia anche bene, ma le attività di settore sono insufficienti a potere aspirare ad essere Città creativa.
    Oggi non possiamo accettare dichiarazioni che attribuiscono alla politica la responsabilità dell’esclusione, ad un aggancio politico piuttosto che al merito, al fatto che bisognava essere di destra e altre fandonie. Queste affermazioni dimostrano che neppure il sindaco ci ha creduto e si è affidato ad una “telefonata” agli esponenti di FDI, capeggiati dal Presidente La Russa, cercando scorciatoie piuttosto che costruire un solido substrato economico e culturale degno della candidatura. A dimostrazione del fatto che mentre a Castelbuono e sulle Madonie il metodo è questo, nel resto del mondo valgono il merito e la competenza. In altre parole, ha giocato d’azzardo con i soldi pubblici pur sapendo che era un terno al lotto.
    Non si può rimanere indifferenti di fronte a simili dichiarazioni, il giudizio è e deve essere severo.
    Peraltro, con una giunta e una maggioranza in consiglio che sono lontani anni luce dall’essere di sinistra e che hanno manifestato pubblicamente sostegno a partiti di destra anche esibendo “importanti” amicizie.
    Tutti i nodi di una visione monolitica e approssimata vengono al pettine. Purtroppo questi sono soltanto i primi e dalle ultime dichiarazioni sulle future collaborazioni non c’è da stare sereni per le tasche dei cittadini.
    È un grosso fallimento che mostra tutta la debolezza di una politica asservita ai bisogni di pochi che non sa andare oltre il conosciuto, che si autocelebra ignorando il mondo e ignorando i bisogni primari dei cittadini. Gli obiettivi vanno costruiti dal basso, a partire dalla comunità, dai servizi: la nostra è una bella cittadina ma non ha un parco giochi paragonabile a quelli dei paesi vicini; non ha strutture sportive all’avanguardia; al Teatro si è preferito un centro polifunzionale; ha un’area castellana completamente abbandonata; una raccolta differenziata che ci si ostina ad effettuare ancora con gli asini, con costi insostenibili per i cittadini; strisce blu ovunque e H 24 in barba ai cittadini residenti nel centro storico che meriterebbero ben altri riconoscimenti per la scelta che hanno fatto. L’elenco è lungo e deprimente.
    Per il futuro pretendiamo dal sindaco Cicero un maggiore senso di responsabilità nella gestione del denaro pubblico e un doveroso rispetto per l’intelligenza dei cittadini che hanno riposto in lui, ancora una volta, la loro fiducia votandolo e di tutta la comunità che dovrebbe rappresentare. Noi sicuramente saremo vigili con la consapevolezza che, se il nostro ruolo non riuscirà ad orientare le scelte dell’amministrazione, almeno avrà contribuito a diffondere una nuova coscienza civica, quella sì necessaria.

    Costituente Castelbuono
redazione

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