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Si parla di tradizioni popolari al seminario di Etnoantropologia promosso da BCsicilia, Anse e Università Popolare

Si terrà domani,giovedì 18 maggio alle ore 17 la seconda lezione del  Seminario di Etnoantropologia promosso da BCsicilia, Anse e Università Popolare. Il titolo dell’incontro, che vedrà come relatore Carlo Di Franco,  ha per titolo “Le tradizioni popolari di Palermo”.  Presentazione a cura di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia.

La lezione si terrà presso la Sede Ares in via Gaetano Donizetti, 14 (accanto al Teatro Massimo) a Palermo. Le ulteriori lezioni affronteranno i seguenti argomenti: Le feste popolari in Sicilia; Pupi, carretti, dolci e gastronomia; Eredità Immateriali in Sicilia; Artigianato ed Eredità Materiali; Tradizioni popolari tra presente e futuro. Al seminario si alterneranno come relatori gli etnoantropologi Claudio Paterna e Carlo Di Franco. Sara possibile seguire le lezioni anche online. Previste due visite guidate: domenica 28 maggio a Mistretta e Santo Stefano e domenica 11 giugno a Trapani e Salemi. Alla fine del Seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 346.8241076 – Email: provinciapalermo@bcsicilia.it.


Durante l’incontro si racconterà una città attraverso i suoi monumenti, i palazzi, le chiese, le mura che formano la storia di quel sito, ma spesso fanno dimenticare l’anima di chi l’abita, cioè il popolo. E se un monumento, una chiesa, un palazzo o un costume esistono è perché questo popolo ha avuto la necessità di erigere o di istituire in un determinato momento; un’azione che con il passare del tempo rimane radicata a perenne ricordo per ì posteri. È il caso della città di Palermo, dominata per secoli da diverse culture che hanno lasciato un’impronta non solo nei monumenti, ma anche nella varietà di usi e costumi che hanno modellato il carattere e il modo di vivere di questa città e dei sui abitanti. Il bisogno di andare con la memoria alle proprie radici, di approfondire la conoscenza delle tradizioni palermitane, perse di vista dalla nostra comunità per un appiattimento degli usi e costumi a causa della globalizzazione delle informazioni. I santi, patroni ed usanze; i mercati e la gastronomia, odori, sapori, curiosità e le leggende tradizionali palermitane. Inoltre i modi di vivere della gente, il teatro popolare con le “vastasate”, non ché gli aspetti tradizionali  della cellula comunitaria palermitana, cioè “la famiglia”, nucleo centrale di questa comunità millenaria, raccontata e descritta dal demologo Giuseppe Pitrè e da tanti altri che ne hanno proseguito e approfondito i suoi insegnamenti fino ai nostri giorni, per ciò la comunità palermitana la si può ritenere un “unicum” per tutti questi aspetti etnografici.

redazione

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