Ricordato oggi a Sciara il sindacalista Salvatore Carnevale, segretario della Camera del Lavoro di Sciara, ucciso dalla mafia il 16 maggio del 1955. Un corteo ha attraversato la città dal Comune alla piazza intitolata a Carnevale. Accanto al monumento alla sua memoria, sono state deposte le corone di fiori.

      A causa della pioggia, gli interventi commemorativi si sono tenuti tutti all’interno della Chiesa di S. Anna, dove si è svolto il convegno su “la Mafia ieri e oggi”. Sono intervenuti il sindaco di Sciara Roberto Baragona, il sindaco di Galati Mamertino Vincenzo Amadore, il sindaco di Caccamo Franco Fiore, Mario Filippello segretario regionale Cna pensionati, Laura Di Martino, segretaria Cgil Palermo, Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo, Antonio Balsamo, giudice di Cassazione (in collegamento streaming). Ha concluso il dibattito Emilio Miceli, segretario nazionale Cgil. A moderare Vito Lo Monaco, presidente onorario Centro studi Pio la Torre. Erano presenti gli studenti delle scuole dell’istituto comprensivo M.V. Arrigo di Sciara e degli Istituti secondari di secondo grado di Caccamo.

     “Perché in Sicilia ci sono oltre 50 sindacalisti uccisi e altrove in Italia no? – ha detto Emilio Miceli, segretario nazionale Cgil – Perché in Sicilia esistevano tre condizioni che nel resto del Paese non c’erano. Primo: un ceto nobiliare e feudatario incline al parassitismo. Due: il separatismo, che in quegli anni è forte. Tre: la mafia. Attorno a questi tre fenomeni in Sicilia si scatena una controffensiva nei confronti dei terminali delle grandi organizzazioni politico sindacali, cioè i segretari delle Camere del Lavoro e i capi lega, per affermare un’idea della Sicilia al cui centro, verrebbe da dire, c’è l’intermediazione mafiosa”.

   Lo scorso anno la Camera del Lavoro di Termini Imerese ha intitolato la sua sede, con l’apposizione di una targa, al segretario della Camera del Lavoro di Sciara.  E due anni fa, nel giorno dell’anniversario della sua nascita, il 23 settembre, a Montevarchi, in Toscana, dove Carnevale si rifugiò nel ’52 per sfuggire alla mafia di Caccamo che aveva ucciso Filippo Intili, è stata intitolata la sede della Camera del Lavoro.

    “Ricordare oggi Salvatore Carnevale e mamma Francesca significa fare memoria di una delle pagine più belle ed eroiche della resistenza alla mafia del movimento sindacale e dei siciliani onesti – dichiarano la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino e Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo – Salvatore Carnevale e sua mamma, Francesca Serio, ancora oggi ci insegnano a non chinare la testa davanti ai prepotenti e ai criminali. Ci insegnano a lottare con determinazione per rendere più umane le condizioni di vita e di lavoro, per l’affermazione dei diritti, del salario contrattuale e della sicurezza sui posti di lavoro”.

    “Giornate come quella di oggi – aggiungono Laura Di Martino e Dino Paternostro – non sono semplici celebrazioni. Dobbiamo non soltanto mantenere viva la memoria ricordando il contributo per il riscatto dei lavoratori dato da uomini umili e sovversivi, come venivano definiti, che hanno sacrificato la loro vita come Carnevale. Ma vogliamo rinnovare il nostro impegno nella lotta per la legalità, la giustizia, il lavoro, i diritti e la pace. Che significa riconfermare quel patto che come Cgil ci unisce con le persone”.

  Al termine del convegno, visita al cimitero presso le tombe di Salvatore Carnevale e di Francesca Serio e a uno dei murales di Sciara realizzati nei borghi  dagli artisti della street art, quello che ritrae Francesca Serio che abbraccia il figlio.