La Polizia, nei giorni scorsi, è intervenuta nella zona di via Ernesto Basile dove ha tratto in arresto una giovane donna che, in rapida successione, si era resa responsabile dei reati di tentata rapina e furto.
In prima battuta, la donna aveva aggredito a scopo di rapina una giovane studentessa, sorpresa per strada all’interno della cittadella universitaria nei pressi della Facoltà di Architettura. La vittima era stata raggiunta quando stava parlando al cellulare: senza troppi giri di parole ed affrontandola “faccia a faccia”, l’aggressore le aveva intimato di consegnare il cellulare ed anche quando la malcapitata aveva cercato di allontanarsi, l’aveva presa per i capelli e le aveva frugato nello zaino alla ricerca di beni preziosi da sottrarre. Solo le urla della vittima avevano attirato l’attenzione dei numerosi astanti e consigliato alla rapinatrice di allontanarsi in direzione di via Ernesto Basile.
Così come ricostruito dagli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di P.S. “Porta Nuova” fatti convergere in zona, durante il percorso di fuga l’aspirante rapinatrice non si sarebbe rassegnata a ritirarsi a mani vuote e si sarebbe lasciata ingolosire dalla possibilità di sottrarre uno zaino posizionato sul sedile di una vettura, aprendo lo sportello e portandolo via con mossa fulminea, per altro alla presenza del proprietario all’interno dell’abitacolo. Questi avrebbe rincorso la vittima ed avrebbe cercato di riappropriarsi del suo zaino. La scena di questa contesa è stata scorta dai poliziotti che hanno bloccato ed immobilizzato la donna. Nel giro di pochi minuti la Polizia di Stato ha ricostruito la successione degli eventi e la donna è stata tratta in arresto dagli agenti, seppur dopo aver opposta una tenace resistenza. Dovrà quindi rispondere dei reati di tentata rapina, furto e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Giova precisare che l’indagata è indiziata in merito ai reati contestati e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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