Il Mediterraneo è un mare di montagne. Fra queste montagne mediterranee, non sempre adeguatamente considerate, si trova Capizzi. Di Capizzi e della sua storia si parlerà, nell’Aula Cannizzaro del Rettorato dell’Università, venerdì 5 maggio, alle ore 17.

L’occasione è data dalla presentazione dell’ultimo libro di Giuseppe Restifo: “Capizzi fra Tre e Seicento. In un mondo mediterraneo di tensioni”, pubblicato da Pungitopo editrice di Gioiosa Marea.

L’iniziativa è stata presa dalla Società messinese di storia patria, presieduta dal prof. Salvatore Bottari. Sarà lo stesso professore ordinario di Storia moderna a introdurre e coordinare i lavori, cui prenderanno parte la storica Elina Gugliuzzo (Università Pegaso) e l’antropologo Sergio Todesco (già direttore del Museo etnoantropologico di Mistretta). L’autore e l’editore Lucio Falcone discuteranno infine con i relatori e con il pubblico.

Capizzi non è un borgo fra i tanti; è un paese di montagna nella grande isola di Sicilia, radicato in una storia di lunga durata e di avvincente svolgimento. I tre secoli presi in considerazione, nel passaggio dal medioevo all’età moderna, danno conto del forte spirito di autonomia che contrassegna la comunità capitina e nello stesso tempo della sua capacità di muoversi in co-evoluzione con l’ambiente. Uno degli elementi della sua identità è dato dalla dedizione a San Giacomo, santo a un tempo locale e globale, la cui festa entra a far parte del grande patrimonio immateriale del Mediterraneo.