Attualità

Quando l’azienda diffonde il valore dei legami familiari

Di padre in figlio, ma anche di fratello in fratello, di marito in moglie e così via. Perché il Gruppo Riolo nel segno di una continuità di valori è da sempre considerato dai propri addetti come una seconda casa più che un luogo di lavoro sic et simpliciter. Nel giorno della Festa dei lavoratori, l’azienda da sempre aperta all’ingresso e alla formazione di giovani con stage e tirocini guidata da Iolanda Riolo celebra chi, pur partendo da zero e non avendo alcuna esperienza alle spalle, alla fine del percorso formativo resta in una delle aziende del gruppo con un ruolo.


Come nel caso di Daniele Paccolino, backoffice commerciale in Toyota, assunto in una delle aziende del gruppo dove per tutta la vita ha lavorato Gianfranco, suo padre da poco in pensione, come backoffice Volvo. O di Salvo e Giuseppe Lo Cicero, padre e figlio, che lavorano il primo ai collaudi e stati d’uso in Toyota e il secondo dei collaudi in Audi. Stessa storia per Chiara Ignilleri (che da poco ha dato alla luce anche un bimbo), al centralino Toyota, con il papà che invece lavora nella stessa azienda: si tratta di Giovanni Ignilleri, uno dei meccanici di punta dell’officina Audi.
Di padre in figlia anche nel caso di Gaetano Granà, capo officina e pilastro storico della parte meccanica di Audi Zentrum Palermo, e Matilde, sua figlia, centralinista in officina Toyota; e di Massimiliano Sammartino, prezioso addetto al ripristino dello stock usato e di suo figlio Vittorio che in azienda ha la sua stessa mansione. Insieme a Gioacchino Terranova, da oltre dieci anni carrozziere in Rmotors, c’è anche il figlio, Giuseppe, addetto al lavaggio auto al centro consegne Toyota. Ma in Riolo nasce anche l’amore: così il venditore Opel Marco Stassi ha conosciuto al lavoro la scrupolosa Cetty Iraci, addetta amministrativa al backoffice Mercedes. Alessandro Raja (ufficio cassa e tesoreria Toyota) è invece il marito di Erika Infantino, all’ufficio saldi usato.
Tra le quasi 280 persone assunte nelle diverse aziende del Gruppo, anche molti fratelli. Sono entrambi aiuto meccanici, ma uno per Toyota l’altro per Opel, i gemelli Samuele e Christian Davì. Entrambi elettrauto, ma il primo per Audi il secondo per Toyota, sono invece i fratelli Mario e Armando Angileri. Fratello e sorella sono anche Giulia e Carlo Tarantino, addetta alla gestione delle risorse umane in Toyota lei, controller aziendale lui. Angelo Falzone, venditore Toyota, è il fratello di Marco Falzone, addetto consegne auto in Audi (due diverse personalità, due professionisti storici di cui il Gruppo non potrebbe fare a meno).
E poi ancora: Alessia Lipari, addetta alla segreteria service in Audi, è la sorella di Gabriele Lipari, l’accettatore dell’officina Toyota. Antonella Marrone, impiegata commerciale d’officina in Audi, ha il fratello in Toyota: Vincenzo è infatti responsabile commerciale del reparto carrozzeria (la cui compagna è Elena Sutera, centralinista di Mercedes). Stessa sorte per i fratelli Curcuruto, Claudio e Vittorio, che lavorano come addetto consegne in Toyota e backoffice Volvo. Come anche i fratelli Romano, ovvero Umberto e Antonino, il primo responsabile magazzino in Toyota, il secondo addetto consegne auto in Opel. In ultimo anche i fratelli Morreale, Mario e Vincenzo, meccanico Audi e operatore metalmeccanico Mercedes. Fratello e sorella sono anche Chiara e Daniele Venezia, apprendista in Rmotors e impiegata amministrativa la prima, addetto alla segreteria commerciale in Nicolò Riolo il secondo.
Nel segno di una bella continuità familiare anche il caso di zia e nipote: si tratta di Francesca Zannelli, impiegata amministrativa in Audi e Marcella La Rosa, impiegata immatricolazione e saldi in Auto Store.


È Iolanda Riolo, a capo del gruppo, che detta lo spirito culturale dell’azienda tramandato dal padre, Antonio Riolo, con cui è stata a braccetto i primi trent’anni della sua vita, ereditando l’amore per l’impresa e la passione per la costruzione di un’organizzazione aziendale: “Di padre in figlio, ma anche di fratello in fratello – spiega il Ceo – il Gruppo Riolo è una grande azienda consigliata e tramandata di generazione in generazione. Un’azienda da ‘raccomandare’, dove il valore dei legami familiari fa la differenza. Perché quando l’impresa diffonde la propria cultura e la condivide con i propri collaboratori, si raccolgono buoni frutti”.
Ecco che ci sono dunque molti casi di parenti di molti dipendenti che riescono a collocarsi con successo all’interno di questa azienda. “Un segreto che affonda il tutto nei valori che a casa si condividono – spiega ancora Iolanda Riolo – che mette in piedi una sorta di processo osmotico di scambio culturale. Quando il parente si rispecchia in quegli stessi valori, come capita con l’albero con i suoi frutti, quei frutti vengono reinseriti all’interno cadendo nel nostro stesso giardino. Quando questo può succedere, ci si arricchisce ulteriormente, donando un sapore affettivo alle nostre relazioni e alla nostra quotidianità. Il mio obiettivo è dunque quello di continuare a rinnovare la storia del gruppo di generazione in generazione. Chi ha vissuto con noi e si è trovato bene resta, accettando la sfida ardua di un’azienda che mira all’eccellenza, un’azienda manageralizzata dove la delega e la fiducia nel ruolo sono fondamentali. In questo contesto regole e valori devono coincidere e andare di pari passo per crescere bene, insieme”.


In foto da sinistra a destra: Alessia e Gabriele Lipari, Francesca Zannelli e Marcella La Corsa, Matilde Granà, Giulia Tarantino, Cetty Iraci, Marco Stassi, Alessandro Raja, Erika Infantino, Gioacchino e Giuseppe Terranova. Alle spalle: Vincenzo e Antonella Marrone, Gaetano Granà, Claudio Curcuruto, Carlo Tarantino, Daniele Venezia, Chiara e Giovanni Ignilleri, Salvo e Giuseppe Lo Cicero, Umberto e Antonio Romano, Massimiliano e Vittorio Sammartino, Christian e Samuele Davì, Daniele Paccolino, Armando e Mario Angileri. Assente giustificato Gianfranco Paccolino, da poco in pensione. Al centro il Ceo del Gruppo, Iolanda Riolo.

redazione

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