Per tre giorni, durante l’evento ECOMED -PROGETTO COMFORT – CATANIA 2030, centinaia di studenti provenienti da diverse Province Siciliane, hanno visitato lo stand della Regione Siciliana, messo a disposizione dei Parchi nell’ambito di un progetto di valorizzazione delle aree protette, promosso dall’Assessorato Territorio e Ambiente.
In tale contesto, l’Ente Parco delle Madonie, grazie ad un visore VR messo a disposizione dalla Società Delisa s.r.l., ha offerto alle centinaia di visitatori presenti, un viaggio virtuale con la possibilità d’immergersi in un contesto ambientale e in uno spazio fisico, le cui dimensioni “aumentate dalla realtà virtuale”, hanno permesso di scoprire luoghi nuovi, fondali sottomarini lungo le coste e di muoversi liberamente. Grazie al visore, ARIA, TERRA e ACQUA, si sono uniti in una stretta connessione tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale.
Presente all’evento anche l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana che, ha voluto indossare il visore, per fare un “giro immersivo” nel Parco delle MADONIE e provare le sensazioni di un viaggio virtuale nel mare della Sicilia.
La realtà virtuale e le tecnologie immersive, – dice – il Commissario Caltagirone, anche nel Parco delle Madonie, a livello didattico, consentiranno di rivoluzionare il modo di vivere la realtà, grazie all’estensione digitale rispetto al contesto fisico con cui siamo abituati ad interagire.
Il visore VR, ha infatti creato interazione tra i visitatori e la realtà virtuale, perché ha permesso di proiettare l’utente in un mondo del tutto diverso rispetto a quello reale: ma soprattutto è stato il Parco, in questo contesto che, è andato incontro al visitatore.
Nel chiedersi, poi, quanto la realtà virtuale possa di fatto essere considerata utile ai fini turistici, non si può non dire che ”se l’approccio alle novità è già di per sé un fattore molto attrattivo, essa unitamente all’innovazione tecnologica introdotta dal visore VR, influisce sulla capacità umana di sperimentare una sensazione diversa, legata al modo di captare con il proprio corpo sensazioni diverse che una volta percepite, si combinano e interagiscono con l’esplorazione immersiva”.
L’uso dei visori- conclude Caltagirone e, quindi, l’esperienza digitale tra i giovani, favorisce la conoscenza di luoghi, perché fornisce all’utilizzatore un mezzo di interazione immersivo e straordinariamente coinvolgente che permette attraverso diverse modalità interattive, di osservare non solo i luoghi, ma anche i cambiamenti climatici, specie in alcune aree.
Ogni tipologia è un ambiente diverso: aria, terra e acqua saranno nel futuro osservati e studiati con una nuova forma di apprendimento didattico, quale è l’utilizzo del visore, già peraltro, inserito nel programma del progetto Erasmus che l’Ente ha sviluppato, grazie a Indire Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa.
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