“Nel prendere atto che la Sicilia e ,in particolare , le aree più svantaggiate dell’Isola, soggette a spopolamento e anche ad un impoverimento sociale e culturale, abbiano perso ingenti e preziosissime risorse, ci provoca immenso dispiacere e ci impone di non far finta di nulla e di non abbandonarci ad una impotente rassegnazione”.
Lo precisa l’ANCI Sicilia che in riferimento ad alcune notizie di stampa, aggiunge : “Riteniamo però che sia necessario un radicale cambio di passo in termini di maturità del “Sistema Sicilia” . Ogni livello istituzionale è tenuto ad assumersi le proprie responsabilità senza puntare l’indice sugli altri”
“Ciò che è accaduto, per l’entità delle risorse e per il numero di comuni interessati, – continuano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia- non può essere liquidato in maniera semplicistica, sia perché non rappresenta un episodio nuovo sia perché rischia di ripetersi a breve. I limiti strutturali nella capacità di spesa da parte della Regione siciliana e dei comuni, che dovrebbero ragionare come un Sistema unico confrontandosi con spirito di leale collaborazione istituzionale, dipendono da una serie stratificata di fattori. Come ANCI Sicilia abbiamo da tempo denunciato i limiti dei comuni sul piano della capacità amministrativa indicando anche quali debbano essere le necessarie iniziative legislative da intraprendere sul piano finanziario e sulla possibilità di dotarsi di adeguate figure professionali”
“L’impossibilità di innalzare come “Sistema Sicilia” in maniera significativa la capacità di programmare, progettare, impegnare, utilizzare, monitorare e rendicontare le cospicue risorse per investimenti destinate alla Regione e alle autonomie locali – spiegano Amenta e Alvano – può rappresentare un elemento esiziale rispetto ad un effettivo sviluppo sociale ed economico dei nostri territori. Ciò che è accaduto ci impone una seria ed approfondita riflessione anche rispetto alle altre risorse e a ciò che può accadere sulle risorse della Programmazione 2014-2020”.
“Se non saremo capaci – conclude il presidente Amenta – di evitare gli errori del passato , oltre alle risorse già perse , saranno a rischio anche quelle ancora più cospicue relative alla Programmazione 2021-2027. Errare è umano ma perseverare sarebbe diabolico. Per tali ragioni, con particolare riferimento alle risorse territorializzate rinnoviamo al Governo della Regione siciliana il nostro appello affinché ciascuno per le proprie competenze si impegni senza sosta, senza campanilismi e con rinnovata volontà a superare le criticità a tutti note da tempo. Occorre costituire una cabina di regia regionale che sappia mettere insieme le diverse istituzioni affinché operino in piena sinergia e con un’idea di sviluppo condivisa e armonica. Come ANCI Sicilia daremo ,come sempre, il nostro contributo”.
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