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Parco Astronomico Gal Hassin, rischio chiusura? Appello alla Regione

*Per scongiurare il rischio di una chiusura del PARCO ASTRONOMICO GAL HASSIN ISNELLO il Presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie Pietro Macaluso ha rivolta un appello al Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.*

L’Unione dei Comuni “Madonie” riconosce il GAL HASSIN – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche come eccellenza di questo territorio e di tutta la regione siciliana e per queste ragioni va adeguatamente sostenuto per quella che è la sua missione: un polo astrofisico
internazionale che svolge attività di didattica e divulgazione e di ricerca.
Sessanta mila presenze paganti, in quattro anni di attività, soprattutto studenti di scuole di ogni ordine e grado, provenienti da tutta la Sicilia, da varie regioni italiane e dall’estero documentano l’interesse e la valenza del supporto didattico e divulgativo qualificando il GAL
Hassin come uno dei più importanti riferimenti nazionali.
I numerosi riconoscimenti e le manifestazioni di interesse da enti e istituzioni nazionali e internazionali e le attuali collaborazioni per progetti nazionali e internazionali con Agenzia Spaziale Europea (ESA), Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Jet Propoulsion Laboratory (JPL) della NASA, German Aerospace Center (DLR), ExoClock-ARIEL (ESA), Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto, Museo di Scienze Planetarie della Fondazione PARSEC di Prato, SpaceDys di Pisa, Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera – PRISMA dell’INAF, Università degli Studi di Pisa, Università di Tubingen, The Planetary Society, Observatoire de la Cote d’Azur – Université Cote Azur, Osservatorio Polifunzionale del Chianti (OPC); le convenzioni con INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo, ASI (per le attività divulgative e didattiche oltre che di ricerca), ALMALAUREA, Università degli Studi di Palermodanno ragione di una azione di cultura scientifica di eccellenza svolta nel territorio delle Madonie.
E, in più, le numerose e qualificate presenze: premi Nobel per la Fisica come George F. Smooth (2006) e Michel Mayor (2019), astronauti (Umberto, Guidoni, Paolo Nespoli, Luca Parmitano), numerosi astrofisici e presidenti di vari enti di ricerca, divulgatori scientifici (Margherita Hack, Corrado Lamberti per citare i più famosi).
La qualità del cielo delle Madonie a fini osservativi astronomici, uno dei cieli più belli d’Europa, ha determinato, a suo tempo, la nascita del Centro GAL Hassin, da 7 anni divenuto realtà, e ha comportato la decisione di Agenzia Spaziale Europea (ESA) di collocare il telescopio
denominato NEOSTEL flyeye su Monte Mufara, dove già è istallato il telescopio Wide-field Mufara Telescope (WMT), entrambi strumenti osservativi di eccellenza, prototipi mondiali nell’ambito dei telescopi “a grande campo” e destinati alla ricerca di avanguardia in campo
astronomico di asteroidi NEOs (Near Earth Objects, anche pericolosi per la Terra), detriti spaziali, pianeti extrasolari, stelle variabili e supernovae, gamma ray-bursts e controparte ottica di onde gravitazionali.


Il GAL Hassin non può sostenersi solo con gli introiti della bigliettazione dei visitatori, necessita di garanzie finanziare, certe e garantite nel tempo, e adeguate a sviluppare i programmi di ricerca e allo svolgimento delle attività didattico-divulgative.
Un bene prezioso per l’intero territorio e per la Regione Siciliana alla quale si richiede una assunzione di responsabilità, facendosi carico di garantire le occorrenze finanziarie necessarie.
Se il GAL Hassin chiude, come è molto probabile già entro la fine del corrente anno, significherebbe privare il territorio allargato delle Madonie di una risorsa che fin da ora, ma più ancora nel futuro, sarà una importante occasione di crescita e di qualificazione culturale ed
economica.
Si chiede, pertanto, un incontro con la S.V. e ci si auspica che la Regione Siciliana intervenga con carattere di urgenza, facendosi carico di quanto occorre, per evitare che questa opportunità storica venga irrimediabilmente perduta.

Il Presidente della Unione delle Madonie
Pietro Macaluso

redazione

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