“Le bambine non esistono” è un libro che profuma di libertà, di ricerca di libertà in una parte del  mondo tra il Pakistan e l’Afghanistan  in cui  i diritti delle donne sono negati.

In un mondo in cui imperversa la guerra ,  la logica della sopravvivenza e la ricerca di libertà  sopra ogni cosa si materializza  in un cuore che nasce ribelle, come la protagonista di questo libro Ukmina Manoori.Questa bimba , può fare cose che altre bimbe  sognano, andare in bicicletta, giocare a pallone, parlare con gli uomini, lo può fare perchè non esiste come “bambina” “donna”è un fantasma , non esiste , se non sotto altre vesti.

Nasce in una famiglia numerosa in cui non sono nati maschi, cosi il padre seguendo un’usanza dell’Afghanistan può assegnare ad una figlia il ruolo di maschio.Queste bambine vestite da maschio si chiamano bacha posch, il loro ruolo fondamentale è scongiurare la malasorte secondo la tradizione  dell’ Afghanistan , che si abbaatte in una famiglia laddove non si abbiano figli maschi.

I compiti assegnati sono quelli tipici di un maschio, fino al raggiungimento della pubertà quando deve ritornare ad essere quello che è secondo natura, una femmina.Inutile dire che i risvolti psicologici di questa tipologia di crescita è incredibile e di grande attenzione sotto il profilo  sociale.

A sedici anni la pressione sociale diventa troppo forte e il ricatto affettivo insostenibile le ragazze si sentono dire: “offendi Allah imbrogliando sulla tua identità, disonori la famiglia”., cosi molte riprendono le vesti da donna, non lo farà  la nostra protagonista che invece manterrà il ruolo incarnato essere un maschio, ma col cuore di donna per le donne.

Come  potrebbe una piccola bacha posch raggiunta l’adolescenza, quando il sangue scorre tra le gambe, tornare a  chiudersi dentro una casa seguendo regole di vita ferree, dopo avere conosciuto la libertà. Devono farlo per non disonorare le famiglie, ma questo non accade  alla nostra protagonista che mostra un carattere diverso , forte, ribelle e lascia un segno laddove per altre sarebbe stata una difficile impresa.

Il mio cuore è in pezzi si legge nel libro, che racconta di  donne a cui viene negato il diritto di studiare, camminare libere, pensare.

Essere una  bacha posh è un modo per vivere diversamente  in una società conservatrice.

La storia di Ukmina  è quella di una guerriera dal cuore grande distinguendosi in guerra e cercando di aiutare le donne a riconoscere i propri diritti, nel 2012 analfafeta e senza un soldo ha messo piede a New York invitata a partecipare alla cerimonia di consegna di un riconoscimento prestigioso.

L’autrice del libro ci racconta non solo il coraggio di Ukmina,  ma anche tutte le emozioni che prova d’innanzi al mondo occidentale, alle donne del mondo occidentale , davanti ad uno specchio ritrova se stessa con parametri di vita molto diversi da quelli del mondo , che troppo spesso dimentica cosa sia la libertà, perchè ne ha troppa e cosa sia la dignità ed il rispetto.

Il libro si districa in aneddoti e rivelazioni di forme di vita che sono a noi lontane anni luce, pertanto non possiamo che ritenerci felici, tutte le volte che ci è stata data la possibilità di raggiungere i nostri sogni e desideri.

Ukmina,  ha conosciuto strade che non conosceranno mai la dolcezza dell’asfalto, ma in quanto strade battute da una mente pensante hanno condotto ad importanti cambiamenti di atteggiamenti e consapevolezze sull’universo dei diritti delle donne, spianare strade della consapevolezza è sempre una grande conquista. Forti come tempeste e cariche di energie come i terremoti, per non dimenticare si racconta, per non dimenticare dobbiamo ricordarci cosa sia la libertà, cos’è il coraggio delle scelte, chi sono queste bambine che vivono lontane da noi e portano pesi.