I Carabinieri della Stazione Palermo Centro e la Polizia Municipale, nell’ambito di un controllo congiunto nei luoghi della movida hanno effettuato un accertamento ispettivo presso una discoteca ubicata in zona Francesco Crispi.

All’atto del sopralluogo, il locale da ballo aperto al pubblico ed allocato all’interno di uno stabile condominiale di civile abitazione, era gestito da un individuo con diversi precedenti.Durante il controllo si accertava che all’interno della discoteca era stata organizzata abusivamente una serata danzante con la presenza di circa duecento avventori.

Dagli accertamenti è emerso che il locale era privo del necessario nulla osta di agibilità rilasciato dalla Commissione Comunale di Vigilanza sui Luoghi di Pubblico Spettacolo, della prescritta licenza del Questore, di idonea documentazione relativa alla prevenzione incendi, dei requisiti della sorvegliabilitá e conformità di locali destinati ad attività di pubblico spettacolo, nonché della prescritta SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande.


L’illecita condotta comprometteva gravemente l’incolumità dei frequentatori presenti all’interno della discoteca e nuoceva al diritto di riposo delle persone residenti nelle diverse unità abitative adiacenti e sovrastanti il locale abusivo.

Gli agenti, attese le gravi violazioni penali rilevate e visto lo stato dei luoghi procedevano al sequestro penale preventivo della sala da ballo, con apposizione di sigilli, nonché dell’impianto elettroacustico di amplificazione e diffusione sonora costituenti corpi di reato e cose pertinenti il reato; il titolare dell’attività è stato denunciato e sanzionato per l’ammontare di 8.000 euro. Il provvedimento, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, veniva convalidato dal Giudice per le Indagini preliminari che emetteva quindi un decreto di sequestro preventivo.

È obbligo rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.