La Costituente per la Castelbuono di domani, consapevole dell’attaccamento e dell’attenzione di tutti i castelbuonesi verso il più importante monumento della città, ha intrapreso alcune azioni dirette a vigilare su quanto avviene intorno al monumento, attualmente interessato da diversi cantieri e qualche nuovo intervento.
In particolare abbiamo effettuato un accesso agli atti relativamente alla vetrata apparsa da qualche settimana proprio di fronte al Castello, a sinistra rispetto all’arco di accesso alla via S. Anna, manufatto non destinato certamente a rimanere inosservato e di dubbia compatibilità con la struttura architettonica della piazza. Su questo daremo notizie ai cittadini.
Successivamente abbiamo segnalato agli organi competenti l’avvio di scavi a pochi metri dalla parete lato nord del Castello, presumibilmente per la collocazione di tubi in connessione con lavori avviati o già effettuati all’interno del monumento, non sappiamo se autorizzati e realizzati con l’osservanza delle precauzioni che la competente Soprintendenza prescrive in zona archeologica.
Infine abbiamo constatato l’avvio dei lavori della “stradella” (chiunque potrà verificare se si tratti di stradella o di strada destinata al trasporto di derrate e simili), rientrante nel progetto di ristrutturazione del teatro “Le fontanelle” come “Spazio polifunzionale”, così come deciso in maniera irrevocabile dal Sindaco Cicero. Ebbene sì, hanno iniziato dalla “stradella”.
Questa stradella, sulla cui necessità e opportunità diverse componenti della società civile castelbuonese e non solo avevano espresso riserve e forte dissenso, attraversa anch’essa una zona vicinissima al Castello dei Ventimiglia, interessando la motta (il pendio artificiale ricoperto di massi squadrati, manufatto di chiara origine normanna) che circondava il Castello, e che, anche grazie ai lavori in corso, sta riemergendo in alcuni punti quasi intatta.
Pur mantenendo la nostra contrarietà a questa inutile strada, di pesantissimo impatto paesaggistico e funzionale a tutt’altri usi che quelli teatrali o artistici che caratterizzano questo sito da secoli, vigileremo attivamente affinché i lavori vengano eseguiti senza pregiudicare i beni archeologici che stanno già affiorando o che inevitabilmente verranno alla luce in un cantiere localizzato in una zona frequentata dall’uomo dal Medioevo, ed è stata in alcuni frangenti uno dei centri politici e culturali più importanti della Sicilia.
Per le ragioni esposte, riponiamo la massima fiducia e le nostre aspettative su tutti i soggetti interessati ai lavori in corso, a partire da quelli pubblici (l’Ufficio tecnico e la Soprintendenza ai beni archeologici), e sull’archeologo incaricato.
Infine abbiamo preso visione del sorprendente (ma non tanto) piano concepito dal Sindaco Cicero relativamente all’intera area castellana, che, se realizzato, segnerebbe in maniera irreparabile il versante nord del nostro paese, in quanto prevede una colata di cemento per realizzare, tra l’altro, megaparcheggi per autobus e, persino, un edificio contenente l’archivio dei paesi delle Madonie (a Blufi e Scillato non aspettavano altro).
Ma su questo torneremo più approfonditamente.

Costituente per la Castelbuono di domani