In seguito alla maxi rissa dello scorso 29 gennaio a Campofelice di Roccella scoppiata a partita sospesa tra la locale formazione dello Sporting Termini e la Fincantieri Palermo valida per il girone B del campionato regionale Under 17, alla stangata del giudice sportivo, che come una mannaia si è abbattuta sulla società (con la sconfitta a tavolino per 0-3, l’ammenda di mille euro e l’obbligo della disputa di quattro gare a porte chiuse) e sui calciatori coinvolti, ha fatto seguito quella della società palermitana. Dieci le giornate di squalifica inflitte al capitano della squadra palermitana “per avere provocato la rissa”. Squalificato anche un calciatore dello Sporting Termini a cui il Giudice sportivo ha comminato cinque giornate di stop.


Nei confronti dei quattro giovani della ASD Fincantieri la società ha in programma seri provvedimenti disciplinari e in quanto ragazzi difficili sarà svolto un lavoro particolareggiato di recupero anche sociale.
Forte rammarico da parte del presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Fincantieri Calcio Sebastiano Calì (nella foto con alcuni suoi allievi prima dell’inizio di un allenamento) che ha immediatamente condannato l’episodio al quale lui non era presente. Da oltre venti anni, senza alcun aiuto, ma solo grazie al suo operato, Calì sottrae giovani alla strada e da possibili devianze. Sebastiano Calì è un uomo solido e in quanto tale nei giovani trova la forza e l’energia che gli consente di guardare con ottimismo al futuro: ieri sono stati i suoi figli, oggi sono tutti quei ragazzi che affollano la struttura di via Giordano Calcedonio nel quartiere Acquasanta a Palermo a dargli la forza di continuare a lavorare sul loro percorso grondante di passione per il calcio.


In un comunicato, immediatamente diramato dalla società in seguito ai fatti di Campofelice, si evince l’immenso rammarico per l’accaduto: «Non fatichiamo a riconoscere che anche da parte di nostri atleti tesserati siano stati messi in atto comportamenti contrari a ogni decoro sportivo assolutamente inconciliabili con i valori che ci proponiamo di rappresentare. Il ricorso alla violenza – riporta il comunicato – in qualsiasi sua forma e qualunque ne sia la causa, non può esser tollerato e ci costringe a determinazioni drastiche nei confronti di chi si è reso protagonista di comportamenti che abbiano leso la nostra reputazione. È comunque nostra volontà farci carico delle spese che venissero quantificate a seguito dei danni allo spogliatoio della squadra che ci ha ospitati».
Gesto che certamente non sminuisce il comportamento di atleti e genitori di entrambe le società coinvolte nella rissa ma che dà un segnale importante con il quale l’ASD Fincantieri Calcio intende proseguire nel contribuire a costruire le fondamenta del futuro dei giovanissimi atleti tesserati per una delle più antiche società calcistiche palermitane.
Anche Vincenzo Lipari, presidente della Nazionale del Mediterraneo, che con la ASD Fincantieri Calcio ha siglato una convenzione – evidenzia il grande operato di Sebastiano Calì «da anni impegnato oltre a gestire una società sportiva, contribuisce seriamente e con devozione al percorso costruttivo di una società civile migliore con una fedeltà creativa di valori e virtù verso giovani e contesti familiari difficili. Tutto questo ci ha indotto a siglare una convenzione tra le parti perché crediamo fermamente nel suo operato che merita di essere evidenziato in tutte le sue sfaccettature».