Società

Sanità, in Calabria prendono servizio 51 medici Cubani

Hanno preso servizio in Calabria i 51 medici cubani chiamati per sopperire alle carenze endemiche di personale della sanità calabrese. “Un anno di lavoro e, dopo, le strutture si troveranno nuovamente punto e a capo. La carenza di personale medico è un problema che va affrontato di petto e non con soluzioni tampone”. A dichiararlo gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C. che da anni promuove i ricorsi ai test di medicina facendo leva proprio sull’errato calcolo del fabbisogno. Ad oggi oltre 4mila studenti si sono immatricolati in sovrannumero, grazie alle sentenze positive dei tribunali amministrativi.

Tar e Consiglio di Stato hanno, negli scorsi anni, accolto i ricorsi patrocinati dallo studio legale Leone-Fell & C bacchettando ancora una volta il Ministero. Ministero che, dopo le sentenze positive, non solo non modifica il proprio modus operandi, ma fa anche ostruzionismo, bloccando le immatricolazioni dei ricorrenti ammessi alla frequenza dei corsi.

Carenza medici, errato calcolo del fabbisogno e un’assoluta mancanza di programmazione sono dunque le motivazioni che hanno spinto i giudici ad accogliere i ricorsi e disporre le immatricolazioni.

“In pratica, dal 2018 ad oggi – spiegano i legali – Ministero e Università non hanno provveduto a calcolare il corretto fabbisogno e a stabilire di conseguenza il numero di posti da mettere a bando. E i numeri in nostro possesso parlano chiaro: senza un’adeguata programmazione si è giunti a una carenza strutturale di medici e al collasso del Sistema sanitario nazionale. A peggiorare la già critica situazione, la pandemia – continuano Leone e Fell –  che ha obbligato la Sanità italiana a correre ai ripari, richiamando in corsia pensionati, neolaureati non ancora specializzati e medici stranieri, pur di non chiudere interi reparti e garantire l’assistenza ai pazienti”.

In altri termini, il Ministero e le Università, a causa di un’istruttoria scorretta e sottodimensionata, non hanno utilizzato tutti i posti effettivamente disponibili, falsando l’offerta formativa e portando a quella crisi che ha investito l’intero sistema sanitario nazionale.

redazione

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