Caos calmo è un ossimoro, una figura retorica che consiste nell’accostamento di due termini di senso contrario e in forte antitesi, per esempio : disgustoso piacere, illustre sconosciuta,silenzio assordante, lucida follia.

Gli ossimori, nascono per creare nel lettore o ascoltatore delle reazioni forti , di fondo c’è una irrazionalità del pensiero che accosta due parole cosi lontane che proprio per questo colpiscono e sollevano riflessioni.

“Ossimori” è la mostra di Anna Russo che si è tenuta all’archivio storico di Palermo, un luogo prezioso per la città, per la sua storia e perchè scrigno che conserva libri di grandissimo pregio e rilevanza storica, un luogo in cui ogni angolo custodisce bellezza, un luogo in cui le parole sono custodite dentro libri ben rilegati, ma dove con questa mostra è accaduto dell’altro.

Anna Russo ridona valore alle parole, esaltandole per la loro potenza espressiva, le parole sono importanti dice Nanni Moretti, il loro uso corretto o scorretto può costruire, dirigere e  cambiare destini .

Frutto del pensiero, la parola, trova nella carta prima il suo luogo naturale dove avere dimora e poi altri luoghi, quasi a volersi materializzare e divenendo materia assume ancora più fortza  ed incisività.

“Queste opere sono bassorilievi a graffio , cemento su tela inciso con i coltelli e nascono da un grande amore per la letteratura ed in particolare le parole scritte – ha spiegato Anna Russo in una intervista  – Ho pensato che fosse ingiusto lasciare che parole meravigliose come quelle che raccontano Il piccolo Principe o L’insostenibile leggerezza dell’essere o una moltitudine di altri testi fossero confinate all’interno del buio di un libro, affidate alla semplice volontà di chi quel testo decideva di aprirlo. Così ho deciso che quelle parole avrebbero dovuto brillare di vita propria. Ho iniziato ad inciderle nel cemento e a renderle lapidarie. Erano e sono parole intramontabili e adesso possono brillare illuminando il mondo con il loro splendido contenuto”.

Anna Russo, spaziando attraverso la scrittura, la pittura e la scultura, e’riuscita a sconfinare i classici canoni della pittura
Un’artista completa che oggi e’ presente in numerose gallerie italiane, capace di trasmettere emozioni profonde, di catturare l’attenzione visiva e quella dell’ anima.Tra i pannelli appare interessante la preghiera del marinaio ripresa da Antonio Fogazzaro, gli aforismi di Confucio e tanto altro ancora. 

Quante volte ciascuno di noi ha sperimentato questa  sensazione del caos calmo,  questo “rivugghio” interiore che ci tiene sospesi in un equilibrio instabile, dove non è semplice so-stare, ma dove stare in alcuni momenti è l’unica alternativa prima di prendere decisioni importanti, prima di cambiare direzione.

Nel film geniale “ caos calmo” le vicende portano l’attore a gestire la morte della compagna fermando il tempo davanti una panchina in prossimità della scuola della figlia, con l’intento di starle vicino, finirà per ricevere li, proprio su quella panchina e diventare per se stesso e per gli altri  un punto di rifermento.

Lui ascolterà le vicende degli altri e attraverso gli altri, nel suo stare apparentemente immobile troverà egli stesso qualche risposta in un gioco strano di specchi, perchè è proprio vero gli altri sono molto spesso il nostro specchio che ci permette di riflettere.

È nei momenti di massima confusione che la nostra parte migliore prova ad emergere a farsi strada per trovare soluzioni, è in questi momenti che ci ribbelliamo , che diventiamo disobbedienti anche alle regole che fino a poco prima ci sembravano corrette.

Le cose migliori accadono spesso in questa fase intermedia, Pinocchio non avrebbe compreso il valore dei sentimenti e dell’onestà se non fosse stato dentro la pancia della balena a patire il freddo e la paura di ciò che sarebbe potuto accadere se non fossero poi stati sputati fuori, Ulisse non avrebbe sentito la nostalgia della sua Penelope se non avesse subito il canto assordante delle sirene, tanto ammaliante quanto pericoloso.

I richiami forti generano scelte da compiere,.anche il silenzio assordante può generare prima macerie interiori e poi desiderio di venirne fuori.Come nella danza del derviscio ogni essere umano è proteso tra cielo e terra, un continuo perdersi in danze interiori spesso dissonanti che aiutano poi a ritrovarsi.

L’arte continua a far parlare di se solleticando la nostra mente a pensare , forse tutta la vita è un’ossimoro e non ce ne rendiamo conto.