La pop star Madonna tornerà a cantare in Italia il prossimo 23 novembre a Milano e già è iniziata la prevendita con prezzi per certi versi esorbitanti.
Il primo settore costa 345 euro, l’ultimo, da cui non si vede nulla e si sente malissimo, ne costa 46. “Per me ,scrive la giornalista Giulia Cavaliere,tutta questa cosa non è solo semplicemente indecorosa ma racconta molto di ciò che è diventata la musica (come fenomeno non certo come noumeno), in un mondo in cui non si vendono i dischi e in cui non vendere dischi significa tante cose, tra cui dimenticare che da qualche parte c’è un ragazzino che ti ha vista e ti ha ascoltata e vorrebbe tanto venirti a vedere ma non ce li ha neppure lontanamente quei 46 euro per non vederti minimamente. 345 euro li spenderei – piangendo sul conto – per i Beatles, tutti e quattro in vita insieme a dieci metri dai miei occhi ma, servisse ricordarlo, non è questo il punto: chiedere 345 euro per un biglietto di un concerto, chiunque ci sia sul palco, è un gesto orribilmente classista, che mostra il completo e violento distacco dal discorso artistico e umano che la musica incarna a favor di privilegio – parola che vorrei veder abolita dal dizionario sociale.”
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