Un lavoratore metalmeccanico artigiano licenziato dall’oggi al domani per essersi rivolto al sindacato. E’ accaduto a Palermo a M.V.,  26 anni,  dipendente da quasi 5 anni di un’azienda che si occupa di installazioni di impianti idraulici, la Tecnoclima di Salvatore Graziano.

Il lavoratore, il 12 gennaio si è presentato alla Fiom, segnalando una serie di problemi contrattuali legati alla sua mancata iscrizione all’Ebas, l’ente che sostiene i lavoratori delle imprese artigiane con i buoni scuola, l’asilo, gli aiuti per il caro bollette, l’assistenza sanitaria e altre prestazioni.

  1. V. si è così iscritto alla Fiom Cgil Palermo e il sindacato il giorno stesso ha chiesto all’azienda di registrare anche il lavoratore in questione  all’Ebas e al fondo di sanità integrativa San.Arti, per poter usufruire come gli altri dipendenti dello stesso luogo di lavoro dell’erogazione di contributi e delle forme di assistenza spettanti.

L’indomani, venerdì 13 gennaio, il dipendente dell’azienda, che ha sede in via Maggiore Toselli, è stato licenziato. La Fiom impugnerà nei prossimi giorni il provvedimento. Il lavoratore è assistito dall’ufficio vertenze del sindacato dei metalmeccanici.

“Riteniamo gravissimo quanto è accaduto – dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti e il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra –  Si tratta di un licenziamento ritorsivo e illegittimo e chiediamo alla Tecnoclima l’immediato reintegro al lavoro. E’ singolare che il licenziamento sia scattato il giorno dopo che il lavoratore ha preso la tessera della Fiom. All’azienda abbiamo inviato la delega sottoscritta dal lavoratore insieme all’invito di riconoscere anche a lui l’iscrizione al fondo Ebas e al fondo San.Arti. Perché la ditta ha fornito all’Ente bilaterale i nominativi di tutti ma non di questo lavoratore? La nostra richiesta è stata solo quella di iscrivere anche questo lavoratore per farlo godere dei benefici”.

“Si tratta di lavoratori veramente fragili, che operano in piccole imprese padronali del settore, dove c’è molto sfruttamento – aggiungono Francesco Foti e Francesco Piastra – Con la mancanza di lavoro del nostro territorio e una disoccupazione alle stelle, i lavoratori sono sempre sotto ricatto e con la paura di essere licenziati”.

Le aziende iscritte all’Ebas, come la Tecnoclima, sono tenute al rispetto delle regole sottoscritte da Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai con le confederazioni regionali di Cgil, Cisl, Uil.

“Il sistema delle imprese, rappresentato dalle associazioni datoriali dell’artigianato,  deve concorrere a determinare il rispetto delle regole contrattuali e delle leggi e a creare le condizioni affinché le aziende non agiscano in maniera ritorsiva e discriminatoria nei confronti dei lavoratori – continuano i segretari di Fiom e Cgil Palermo –  Nelle tornate di rinnovo dei contratti dell’artigianato si renda obbligatoria l’adesione all’Ebas per consentire a tutti i lavoratori di usufruire delle importanti previdenze previste. E, nel caso specifico chiederemo all’Ente di verificare la posizione contributiva dell’azienda in quanto l’adesione comporta il versamento dei contributi per la totalità dei lavoratori”.