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Come fanno i videogiochi a diventare un lavoro?

Quando si parla di quel macro argomento che è l’intrattenimento, a che cosa ci si riferisce di solito il più delle volte? Naturalmente intendiamo quello che scorre sugli infiniti canali del web, in maniera tale da delimitare leggermente la domanda in sé.

 

Tornando a noi è dunque molto probabile che il pensiero corra immediatamente al cinema e soprattutto alle serie TV, siano esse animate o meno, contenute nei cataloghi delle principali piattaforme di streaming come Amazon Prime Video, Disney+ o Netflix. Ma anche ai nuovi contenuti offerti da Twitch e YouTube, a tutte le interazioni e le informazioni che corrono sui principali social network, ai casinò online disponibili anche tramite app, ma soprattutto ai videogiochi.

 

Da anni infatti il settore dell’intrattenimento ha conosciuto questa nuova frontiera che, nonostante abbia attraversato innumerevoli rivoluzioni e cambiamenti di ogni sorta, ancora oggi è in grado di conquistare sia i piccini che i più grandi.

 

Per fare qualche esempio di cambiamenti in tale ambito, gli anni hanno visto l’avvicendarsi di più generi; un passaggio dalle sale giochi alle console casalinghe e ai computer; il gaming praticato da mobile con gli smartphone; la possibilità di sfidare avversari da tutto il mondo grazie alla modalità multiplayer; e soprattutto la trasformazione del gaming in una vera e propria disciplina, denominata eSports (letteralmente “sport elettronici”)!

 

Va poi aggiunto che sono state superate anche certe visioni parecchio antiquate del media videoludico, come per esempio che fosse nocivo per lo sviluppo dei bambini, che inneggiasse alla violenza o che fosse generalmente diseducativo,  facendo notare come può essere usato per imparare o come uno strumento inclusivo.

 

Insomma, i videogiochi sono in grado di dare a chi li sa leggere nella giusta maniera ore di divertimento, alle quali si può unire un messaggio e una storia di fondo che nulla hanno da invidiare alle altre fonti di intrattenimento citate qualche riga fa.

 

Per altre persone, invece, il settore dei videogiochi rappresenta, udite udite, addirittura una forma di guadagno! E non si sta parlando solo dei programmatori delle diverse compagnie produttrici, ma di veri e propri appassionati di talento.

 

Con il web sono venuti alla luce dei veri e propri gamer professionisti, i quali, sponsorizzati dalle aziende e trasmettendo in streaming, mostrano le loro partite ai fan, partecipano ai tornei ufficiali e si confrontano con la chat. Parliamo di persone che sono riuscite a fare del gioco in toto il loro mestiere.

 

Si tratta infatti di un altro aspetto della carriera da influencer, che molti già conoscono con personaggi del calibro di Fedez ad esempio, che ha preso il posto dei volti televisivi e trasmette i propri contenuti da YouTube a Twitch, rendendoli fruibili ovunque ci si trovi (molti utenti preferiscono il navigare in rete da mobile).

 

In alternativa ci sono anche i giornalisti del settore che, attraverso le pagine di siti e testate specializzate, recensiscono i vari titoli, approfondiscono dei giochi specifici o tengono informati con le news relative a tutti gli aspetti del gaming (hardware incluso). E pensare che una volta i videogiochi erano visti come una perdita di tempo!

redazione

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