Vi propriamo oggi questa poesia tratta dalla silloge poetica di Antonello Di Carlo “Amo Ergo sum” che ha per titolo “Madonita Rapsodia”.
Smarrita nella gialla
campagna,
si aggira da sola in mezzo
al grano,
una bionda donzella d’alta
montagna
allegra e festante procede
pian piano.
Gioisce in mezzo ai sottili
mannelli
e al gentile cinguettio
degli stornelli,
poi tutta la verde vallata
profonda
con voce delicata soavemente
inonda.
Simile a usignolo con i suoi
canti
in questo luogo dal sol
baciato,
allieta bambini, curiosi
e viandanti,
che cercano ristoro sul
verde prato.
Ancor più acuta che
a primavera
il suon della sua ugola
d’oro era,
dissipava la folta caligine
inane
del mar e delle Madonie
lontane.
Chi ci dirà qual è il suo
canto?
Lamentano forse quelle
note,
pari a ricordi di laconico
pianto
e a battaglie forse ancor più
remote.
O è più futile e gracile
cantilena
per una ricorrente
pena,
adesso un natural dolor
m’accora,
un tribolo passato che duole
ancora.
Qualunque fosse il reale
motivo
parea che mai finir
dovesse,
nel contemplarla, cantar io
la udivo,
ricurva sulle dorate
messe.
Mesto restai in religioso
ascolto
e quando al poggio novello
salii su,
il suo canto il mio cuore avea
avvolto
e da allora di uguali non ne udii
più.
Antonello Di Carlo
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