Torna l’iniziativa natalizia che il Museo Civico dedica ad un tema di attualità con un progetto sulla facciata del Castello dei Ventimiglia e in un percorso di vetrofanie in un circuito tra le vie di Castelbuono, a fianco delle donne iraniane contro l’oppressione e per il rispetto delle libertà civili

Dreaming Alcestis [still], un film di Beatrice Gibson, co-diretto da Nicholas Gordon, 2022. Realizzato grazie al sostegno di Italian Council (2021), commissionato dal Museo Civico di Castelbuono
In occasione delle festività natalizie il Museo Civico di Castelbuono presenta l’installazione Rosa Mystica, dell’artista Stefania Cordone, un’illustrazione che dichiara l’adesione del Museo accanto alla protesta delle donne e del popolo iraniano, che sarà visibile dall’8 dicembre 2022 sulla facciata del Castello dei Ventimiglia e con una serie di vetrofanie in un circuito tra le vie di Castelbuono.

Ancora una volta l’Istituzione museale intende ribadire il proprio impegno civico, incoraggiando riflessioni, esperienze e condivisione di valori che riguardano temi di rilevanza sociale e culturale.

La questione della protesta delle donne iraniane è partita alcuni mesi fa in seguito all’uccisione della giovane iraniana Mahsa Amini mentre era sotto custodia della polizia, arrestata durante una vacanza a Teheran con la famiglia, perché indossava il velo in maniera inappropriata. Il valore della protesta da allora si è allargato coinvolgendo anche la comunità internazionale che sostiene il bisogno incalzante del riconoscimento di una reale libertà per le donne islamiche, contro il controllo esercitato dalle leggi statali sul corpo femminile e contro il velo obbligatorio, simbolo di sottomissione al potere patriarcale. Al grido di “donna, vita, libertà” – slogan principale della protesta – hanno aggiunto la loro voce quanti ritengono fondamentale oggi un passaggio a una società fondata sulla parità di genere, sull’inclusione e il riconoscimento di diritti uguali per tutti.

Nell’installazione Rosa Mystica la rappresentazione della donna iraniana che indossa il velo simbolo di sottomissione al potere patriarcale è sovrapposta alla figura di Maria, per creare una linea temporale immaginaria che dal passato arriva ad oggi a sottolineare l’importanza di poter scegliere liberamente il proprio destino ed essere protagonista della propria vita. Maria di Nazareth, pur essendo diventata un’icona di “passiva docilità”, una creatura dolce e “muta testimonial del silenzio-assenso” (Michela Murgia, Ave Mary, Einaudi) al servizio di piani altrui, è stata una donna sovversiva. Da sola ha scelto di accogliere e accettare il miracolo che le era stato riservato, e lo fece in un contesto decisamente patriarcale in cui le scelte importanti erano riservate agli uomini, non certo alle donne, soprattutto di giovane età.

“Rosa Mystica -dichiara l’artista- è un omaggio al sovvertimento dello status quo che dall’immagine di Maria prende in prestito anche l’aura di sacralità che spetta a tutte le rivoluzioni che cercano l’uguaglianza e la parità di diritti”. Il Museo diventa lo strumento di condivisione di una riflessione su un tema che riguarda tutta la società civile.

Il progetto sarà presentato al pubblico giovedì 8 dicembre 2022 alle ore 12.00.