Se si ha l’intenzione di realizzare una piscina privata, bisognerà passare per costi, aspetti burocratici e permessi per costruire, senza tralasciare le normative che regolano il settore. Tutti questi aspetti rischiano di creare molta confusione, ecco perché vogliamo fare chiarezza su come affrontare la costruzione di una piscina privata.
Iniziamo dai permessi necessari per costruire una piscina (interrata)
Come si richiede e ottiene l’autorizzazione per costruire una piscina? Le regole possono cambiare in base ai diversi piani urbanistici dei comuni o delle regioni, ma, di norma, per ottenere l’autorizzazione occorre:
Se il terreno è soggetto a vincoli
Indipendentemente dalla tipologia, in presenza di vincoli occorre fare richiesta del permesso per costruire, necessario per ottenere l’approvazione dei lavori da parte della sovrintendenza urbanistica o paesaggistica. Il permesso per costruire va richiesto anche nei seguenti casi:
Una volta ottenuto il permesso per costruire si potrà presentare la SCIA in comune e cominciare i lavori, al termine dei quali il professionista incaricato della SCIA presenterà la Dichiarazione di conformità, sempre in Comune, al quale segnalerà il termine dei lavori.
L’IVA per le piscine interrate
Un aspetto molto importante nell’iter di costruzione di una piscina interrata riguarda l’IVA. Per l’installazione di una piscina nella prima casa si può beneficiare dell’IVA agevolata al 4%, per la quale occorre fare richiesta, accompagnata da un’autocertificazione che attesti che non sia un’abitazione di lusso. Questo perché le abitazioni di lusso sono escluse da ogni tipo di agevolazione fiscale e hanno l’IVA ordinaria al 22%.
I requisiti soggettivi per richiedere l’IVA agevolata al 4% sono:
A questi si aggiunge il requisito oggettivo: la casa non deve essere annoverata nella categoria abitazioni di lusso. Non deve quindi essere accatastata come A/1, A/8 e A/9, per le quali l’IVA prevista è al 22%. Se non si possiedono i requisiti per l’IVA al 4%, si può richiedere la riduzione del 10% (sempre se l’abitazione non è accatastata come categoria di lusso).
Riassumendo:
Attenzione: nel caso in cui la costruzione della piscina non avvenga contestualmente alla costruzione dell’abitazione, l’Agenzia delle Entrate tende a negare l’aliquota agevolata del 4%, concedendo la riduzione del 10%.
Se la costruzione della piscina comportasse un cambio di categoria dell’immobile?
Per sapere se, di fatto, la piscina andrà a cambiare la categoria di appartenenza dell’immobile, si può fare affidamento anche alla ditta di costruzione di piscine. In generale, la realizzazione di impianti inferiori agli 80 mq non dovrebbero causare variazioni, ma sicuramente la buona pratica è quella di rivolgersi a un professionista o a una ditta di costruzione piscine che faccia le opportune verifiche.
E per la ristrutturazione della piscina?
Nel caso in cui i lavori fossero di ristrutturazione, l’iter burocratico prevede comunque la presentazione della SCIA al Comune, informando l’amministrazione dell’intenzione di procedere con i lavori. Sono previsti, per il triennio 2021/2023, dei bonus ristrutturazione per piscine dei quali si può usufruire, consultando i dettagli online sui portali delle ditte specializzate nella costruzione di piscine e nei relativi aspetti normativi.
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