“Esplorare l’efficacia dell’arte contemporanea per prevenire il burnout e promuovere il benessere degli operatori socio sanitari”. E’ l’obiettivo del programma di formazione “Avere Cura di chi Cura” promosso dal Dipartimento Salute Mentale dell’Asp di Palermo e rivolto ad un centinaio di operatori provenienti dai servizi pubblici della psichiatria, neuropsichiatria infantile e dipendenze patologiche.
“Gli operatori socio sanitari – spiega il Responsabile scientifico del programma, Nuccia Cammara – sono particolarmente esposti al rischio di burnout. La fatica del lavoro quotidiano e la complessità delle sofferenze della maggior parte delle persone che assistono, può logorare la vitalità professionale e personale degli operatori. L’Asp ha elaborato una metodologia che utilizza la pratica artistica come forma partecipata di action learning ovvero come reazione attiva e in grado di suggerire nuove forme di ascolto di sé, di narrazione e di mediazione dei conflitti”.
Il processo di formazione condotto da diversi artisti si è articolato in 3 edizioni a partire dal mese di ottobre 2021 fino a giugno 2022. Ogni corso della durata di 2 mesi ha formato 25-30 operatori impegnati in 3 spazi laboratoriali artistici. I partecipanti provenivano da diverse discipline professionali: psichiatri, infermieri, educatori, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali e operatori socio sanitari.
Venerdì prossimo, 2 dicembre, in occasione dell’evento finale previsto dalle 14.30 a Villa Zito – dal titolo “Avere cura di chi cura, Arte e cambiamento sociale” – saranno presentati i risultati del progetto ed un documentario curato dalla regista Maddalena Polizzi
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