Società

Dai baby vandali alle gang giovanili

Negli ultimi tempi stiamo registrando un crescente numero di minori protagonisti di atti di violenza, aggressioni, risse, e rapine anche a mano armata. Alcuni nonostante la giovanissima età hanno un pesante curriculum di violenze.

Senza girarci troppo intorno con le parole, dobbiamo domandarci se abbiamo colto tutti i rischi che corrono i nostri ragazzi e le future generazioni. Di chi è la responsabilità di tutto questo? Cosa avremmo dovuto fare, e cosa si può ancora fare per tutelare i nostri ragazzi?

A queste ed altre domande proveranno a dare una risposta, domani pomeriggio 19 novembre, i partecipanti all’incontro-dibattito sul tema “L’ANCRI per le future generazioni: comprendere il disagio psicologico per prevenire i comportamenti a rischio”, organizzato a Palermo dall’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per i saluti istituzionali interverranno il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla; il Presidente della sezione ANCRI Palermo, Matteo Neri; il Presidente nazionale ANCRI, Tommaso Bove; il Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia e la Vice Prefetto Vicario di Palermo Anna Aurora Colosimo.

Il dibattito sarà moderato dal Prefetto Francesco Tagliente, che aprirà i lavori con una relazione introduttiva  sui comportamenti a rischio dei giovani con un cenno alla evoluzione del fenomeno delle gang giovanili. Interverranno poi, il Prof. Mario Rusconi, Presidente dell’Associazione Nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola di Roma; il Prof. Nicola Ferrigni, Direttore Osservatorio permanente sui giovani “Generazione Proteo”, esperto di politiche giovanili, Professore di Sociologia e Maria Carla Bocchino, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Delegata ANCRI alle politiche giovanili. Per gli aspetti psicologici e psichiatrici del fenomeno, interverrà il neuroscienziato psichiatra Pietro Pietrini, professore di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica della Scuola IMT Alti Studi Lucca. È previsto anche un intervento del Prof Manlio Corselli, Professore di filosofia politica presso il dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Palermo e del Questore di Livorno Roberto Massucci.

Con questa iniziativa l’ANCRI, che ha recentemente varato un progetto dal titolo “L’ANCRI per le future generazioni” vuole dare il proprio contributo per tentare di frenare l’emulazione dei cattivi educatori.

Il Prefetto Tagliente promotore dell’iniziativa e il Questore di Livorno Roberto Massucci, con il loro piglio pragmatico avvertono la necessita di un impianto legislativo che garantisca la “paura delle conseguenze”. In primo luogo debbono essere disegnati percorsi provvedimentali, preferibilmente non penali, che accorcino in maniera significativa il tempo che oggi intercorre tra il fatto e la conseguenza che ad esso si connette. In sintesi è necessario rivedere gli strumenti nella cassetta degli attrezzi per scegliere la strada giusta.

In particolare ha anticipato il Questore Massucci occorrerebbe 1. Tipizzare i comportamenti che si intende sanzionare; 2. Individuare provvedimenti sanzionatori sul piano amministrativo ovvero limitativi sul piano delle misure di prevenzione di competenza del Questore e solo in caso di recidiva prevedere sanzioni penali; 3. Varare un regolamento quadro dei comportamenti da tenere nelle scuole sulla base del quale i dirigenti scolastici possono adottare il proprio regolamento attuativo; 4. Definire mediante sanzioni amministrative immediate la responsabilità genitoriale; 5. Individuare percorsi di assistenza psicologica da affiancare ai meccanismi sanzionatori; 6. Adottare a livello nazionale un programma di cooperazione interistituzionale da calare nel rapporto sul territorio tra Dirigente scolastico provinciale e Questore in quanto Autorità tecnica di pubblica sicurezza

redazione

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