Neanche la pioggia è riuscita a fermare il “Villaggio del capone”, che rappresentava il momento clou dell’evento “Eat Capone” organizzato dall’agenzia di stampa e comunicazione Migi Press a Cefalù, in provincia di Palermo. Turisti e visitatori entusiasti per la riscoperta, in chiave gourmet, di un pesce poco valorizzato fino a pochi anni fa.

La tre giorni, dedicata a questo buonissimo pesce azzurro, è iniziata venerdì, sempre nella cittadina normanna, con il convegno dal titolo “Verso il riconoscimento del Capone come presidio Slow Food”. Per poi proseguire il sabato con le attività di pescaturismo e le visite guidate al borgo marinaro. Spazio anche alla letteratura con la presentazione del libro “Cefalù a tavola” di Rosa Maria Aquia;”. Domenica l’apertura del “Villaggio del capone“, un percorso di degustazione in cui il visitatore ha avuto la possibilità di assaggiare cinque versioni di capone preparate dai ristoranti Badia, Mandralisca 16, Tinchitè, Il Carretto e Galleria, il tutto all’interno di una via Mandralisca più suggestiva che mai, con gli allestimenti a tema marinaro e gli artisti che si sono susseguiti nel corso della giornata, fra cui l’attore Vincenzo Crivello, l’arpista Ginevra Gilli e la band i Sandrine Raimondi.

I cinque ristoranti hanno proposto il capone in cinque versioni: Capone all’eoliana (Badia), Paccheri al cappne con pesto di mandorle, lime e mentuccia (Mandralisca 16), caponata di capone (Tinchitè), capone fritto con cipollata (Il Carretto), cous cous di capone (Galleria). In degustazione i vini della cantina Alessandro di Camporeale. Alla fine, ha vinto la logica del “fare sistema”. Tutti uniti con un unico scopo: promuovere le proprietà nutrizionali del capone e valorizzare la pesca di questo particolare pesce oltre al territorio. Perché, sempre all’interno della manifestazione, i visitatori hanno avuto la possibilità di visitare e scoprire il borgo di Cefalù tra i vicoli più nascosti e le bellezze un po’ distanti da piazza Duomo grazie alla professionalità della guida Daniela Mendola.

“Si è creato un clima di festa attorno al capone e a chi ci sta dietro – dice Angelo Lapillo, funzionario del dipartimento regionale della pesca mediterranea – un modo per animare e portare l’attenzione su questo prodotto che significa anche accendere i riflettori su questo mestiere difficile qual è il pescatore. Un’iniziativa che speriamo possa continuare”. “Una tre giorni favorita anche da un clima splendido – dice Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù – Una manifestazione che ha una struttura più solida e credo che si possa investire su quest’evento, magari pensando a più appuntamenti durante l’anno. L’idea è quella di far conoscere ancora di più questo prodotto che non è solo di Cefalù, ma appartiene all’intera Sicilia e che, grazie alla sua versatilità, può essere pensato anche per una cucina più di classe e ricercata. Mi piace sottolineare che i ristoratori sono riusciti a fare sistema anche con i pescatori”.

“La naturale evoluzione di un progetto nato un anno fa – dicono Michele Ferraro e Giorgio Vaiana, titolari dell’agenzia di stampa e comunicazione Migi Press – con la novità del pescaturismo e il villaggio del capone in via Mandralisca. Siamo riusciti a coinvolgere cinque ristoranti sfidandoli a creare la loro visione di un piatto a base di capone. Un’iniziativa che sicuramente riproporremo il prossimo anno con tante novità”.

“Fare rete e sistema era il nostro principale obiettivo e direi che ci siamo riusciti – dice Giuseppe Provenza, presidente dell’associazione Horeca Cefalù – Via Mandralisca si è mostrata ai suoi visitatori in tutto il suo splendore e siamo felici di poter rilanciare questo capone che ha sempre contraddistinto la nostra cittadina. Un risultato che va al di là delle nostre aspettative e ora speriamo di poter coinvolgere tutta Cefalù in questa iniziativa coinvolgendo altre attività ristorative e quelle ricettive con l’obiettivo di destagionalizzare il turismo”.