Un altro anno scolastico è cominciato e il servizio mensa non parte. Da domani a scuola comincia il rientro e i nostri bambini devono portarsi un panino da casa. Quest’anno, tra l’altro, per le classi a tempo pieno della primaria è previsto un rientro in più per via della rimodulazione dell’orario articolato su cinque giorni piuttosto che su sei.

Ogni anno la stessa storia con spiegazioni varie. Una volta non ci sono fondi, un’altra è colpa dei tempi tecnici legati al bando di gara, un’altra ancora per il trasferimento del funzionario. Fatto è che inizia il tempo prolungato ma mai in concomitanza con il servizio mensa. E questo crea disagi agli alunni ed alle famiglie. Sembra che sistematicamente ci si scordi che a settembre inizia la scuola.

Caspita. Il locale governo dei migliori ha fallito ancora.  Un governo dei migliori che è stato invece solerte, all’indomani delle elezioni, ad aumentarsi l’indennità di funzione, a poco a poco per carità, avrebbero potuto farlo tutto in una volta, e per questo dovremmo pure ringraziarli!

Contestualmente all’approvazione del bilancio di previsione 2022, è stata definita la copertura dei costi dei servizi a domanda individuale: per la refezione scolastica è stata prevista la cifra di 199.285 € di cui 77.590 € per spese di personale, cosa che lascia intuire che si vuole gestire in proprio il servizio. Ma ora non ci sono i soldi, come informalmente riferito dall’assessore al ramo. I soldi bisogna prevederli in bilancio. È stato fatto?

Ma non è tutto. All’approvazione del rendiconto 2021, abbiamo avuto l’amara sorpresa di trovare grossi importi inutilizzati perché, a detta del responsabile di settore, avendo approvato il rendiconto del 2020 a febbraio di quest’anno, non c’era certezza dell’avanzo disponibile al 1° gennaio 2021. Peccato che le norme per l’applicazione dell’avanzo vincolato esistono e sono state più volte utilizzate, basta leggere l’albo pretorio per capire che è già stato fatto diverse volte. Quando si vuole, il modo si trova.

E così sono rimasti inutilizzati:

– 104.000 € nel capitolo di spesa per agevolazioni/riduzioni TARI. Hanno utilizzato altri 64.507 €, ma con quei 104.000 € si sarebbe fatto di più, altro che riduzione avrebbero potuto fare per la TARI;

– 88.350 € per il piano infanzia, contributi alle famiglie per i servizi per l’infanzia;

– 45.869 € di avanzo da imposta di soggiorno. Si tassano i turisti ma non si riescono a organizzare servizi degni di una città creativa;

– 16.420 € per borse di studio per interventi per l’area minorile, persi;

– 79.337 € per buoni libro per gli alunni della scuola media e delle superiori, a fronte di un carico per le famiglie per acquisto dei libri non indifferente;

– 94.660 € per incarichi di progettazione a supporto del settore lavori pubblici;

– 34.591 € per il piano di zona, risorse per assistenti sociali e figure professionali per affrontare le difficoltà di bambini, anziani e disabili;

– 136.909 € per buoni spesa e pagamento canoni di locazione emergenza COVID 19;

– 49.974 € per sostegno economico a nuclei familiari disagiati.

Sono cifre che gridano vendetta, risorse vincolate nel risultato di amministrazione che spettavano ai cittadini castelbuonesi e che non sono state erogate, finanziamenti regionali e nazionali che probabilmente torneranno indietro per l’incapacità di chi si spaccia per la migliore amministrazione possibile.

Una cosa bisogna riconoscere, sono riusciti a spendere 17.632 € per finanziare centri estivi, ma alla domanda in Consiglio comunale su quale centro avesse ricevuto il finanziamento l’amministrazione non ha dato risposta.

La favola è che tutti i comuni approvano sempre i bilanci in ritardo, ma ricordiamo al Sindaco che non bisogna mai guardare gli esempi peggiori. Basta volgere lo sguardo al di là del proprio naso, non proprio tanto lontano tra l’altro: nell’elenco dei comuni commissariati per mancata approvazione del rendiconto 2021 non figurano Gangi, Pollina, Petralia Soprana, Castellana, Cerda, Trabia.

Una volta tanto abbandoniamo ogni presunzione di superiorità e cerchiamo di imparare da chi sa fare meglio di noi.

La Costituente per la Castelbuono di domani