Si è concluso il restauro del terzo riquadro della volta nella chiesa del Crocifisso. Le tre scene ripropongono tutti gli strumenti della passione con al centro la croce, Elena e Costantino.


Sono state dipinte da Filippo Randazzo, mentre la decorazione generale con le imitazioni architettoniche è stata realizzata da Francesco Firrigno. La data è per tutta l’opera il 1732.
Con quest’ultimo restauro, dunque abbiamo completato il ciclo del Randazzo, come sapete dopo aver messo in sicurezza l’intera volta che minacciava il crollo.
È giusto dire che tutto è stato finanziato dalle vostre offerte, per un totale di oltre 95000 euro, raccolti in appena tre anni.
Devo perciò ringraziarvi per la sensibilità operosa verso il nostro patrimonio culturale e soprattutto per il profondo legame con Gesù Crocifisso che continua nel tempo.
Un grazie chiaro e forte lo dico naturalmente anche a tutti quelli che in questi anni sono stati dentro quest’opera di recupero in prima persona.
I restauratori artisti Enzo e Angela Sottile che hanno messo cuore e intelligenza con enorme pazienza nel ridare luce ai dipinti a “far tornare a volare gli angeli”.


“Per la parte strutturale,afferma padre Panzarella, ringrazio il sindaco Antonio Mesi per l’intervento di bonifica delle capriate, Salvatore e Giuseppe Castiglia per la cura del tetto esterno e gli artigiani artisti Filippo Cicero e Tommaso Mendola, coadiuvati da Francesco Patti, che nell’estate di due anni fa hanno pulito e consolidato la struttura lignea della volta.
Voglio inoltre dire grazie
a Cruciano Tortorici con chi lo ha aiutato per aver consentito di raggiungere le altezze degli affreschi e prima ancora per avermi “costretto” a credere di poter fare tutto questo.
Ringrazio anche le signore che ogni volta dopo i lavori si sobbarcano l’onere delle pulizie della chiesa. Ad Angelo Di Francesca che dire? Che rende onore al suo nome custodendo con amore il nostro Crocifisso e la chiesa-scrigno in cui è conservato.
Grazie per aver completato quest’opera così importante per tenere alta la dignità della nostra comunità.”